“La richiesta, che era un po’ a macchia di leopardo, comincia a prendere piede, soprattutto all’estero, e si sta spostando dai negozi specializzati alla gdo. Per alcuni mercati esteri il biodinamico diventerà un requisito sempre più cercato nonché distintivo”. Luca Zocca, marketing communication consultant di Brio-Alce Nero, traccia gli scenari futuri e annuncia novità sul packaging: una nuova confezione monocomponente in cartone da 4 frutti. “Cominciamo con le mele biologiche”.
Brio ha da poco lanciato la campagna 2020 delle pere bio. Cosa arriverà prossimamente a scaffale?
Entro la prima metà di agosto parte la campagna delle mele bio estive, principalmente Gala. Poi a fine agosto l’uva Crocchia senza semi bio, sia bianca che nera, dalla Puglia. Un prodotto top della linea Alce Nero.
Brio ha allargato la produzione di prodotto bio made in Italy.
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Sì, oltre alla classica offerta stagionale, all’avvicinarsi dell’autunno avremo buoni quantitativi di caco Rojo Brillante, dall’Emilia e Calabria, un prodotto molto apprezzato dal consumatore. E poi grande disponibilità della Melagrana Chissosa, varietà Wonderful, dalla Sicilia e Puglia. Entrambe le referenze a marchio Alce Nero linea top.
Altra novità sarà l’asparago verde tardivo bio sempre dalla Puglia, prodotto di eccellenza e unico per il periodo, disponibile da metà settembre e destinato al mercato interno ed esportato verso Germania, Svizzera ed Austria.
Nei primi mesi dell’anno Brio ha registrato una forte spinta sul mercato italiano, seguita da una flessione, per una crescita invece sui mercati europei. Cosa ci si aspetta nei prossimi sei mesi sul fronte interno?
È un punto di domanda. Il Covid ha segnato il cambiamento delle abitudini di acquisto, di consumo, del carrello della spesa e dei canali di vendita. La frequenza nei punti di vendita è oggi più bassa, preferendo i negozi di prossimità alla gdo. Il consumo fuori casa non riparte, a vantaggio della grande distribuzione.
Si è passati a una spesa più mainstream con prodotti a contenuto salutistico e di benessere, a lunga conservazione, a fronte di una contrazione del reddito. Preferenza per la drogheria alimentare, ortofrutta e surgelati. Dal lato delle insegne distributive un ruolo fondamentale sarà investire nei prossimi mesi nella convenienza, con le leve prezzo e promozione.
Per quello che riguarda l’ortofrutta bio confezionata nel primo semestre registriamo sul mercato interno una crescita a valore dell’8% mentre in sofferenza sono i prodotti di IV gamma. Bisogna capire se riparte l’economia e quali saranno le prossime misure economiche a sostegno del reddito e delle famiglie.
Arrivare a una quota export del 50% entro il 2021 è ancora un obiettivo di Brio?
Ci siamo quasi. Germania, Francia, Paesi scandinavi, Austria, Belgio i mercati che stanno tirando. Vedremo se continuerà il trend positivo.
Brio ha aderito a Demeter: alzare l’asticella al biodinamico può aprire nuovi mercati sul fronte export?
Sicuramente, il biodinamico è molto sentito all’estero per un fattore storico-culturale: il bio è arrivato dopo in Italia. Il consumatore più attento e di tradizione chiede sempre più garanzie e il biodinamico offre questo. Per quanto riguarda Brio, abbiamo avuto un incremento nella richiesta di prodotti certificati Demeter da parte di Germania in primis, e a seguire Paesi scandinavi, Olanda e Belgio.
Tra i primi, abbiamo aderito a Demeter come produttori: abbiamo preferito sposare un marchio conosciuto al consumatore e caratterizzato da protocolli chiari e consolidati. Il biodinamico diventerà un requisito sempre più cercato e differenziante, considerando la crescita, a livello non solo europeo, di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici.
L’innovazione è uno dei motori di crescita sui mercati: quali nuovi prodotti stanno avendo appeal su quelli esteri?
Si va a cercare varietà distintive e continuità nell’offerta. Noi cerchiamo sempre di più di allargare quella made in Italy che è molto richiesta all’estero. Altro fronte su cui siamo impegnati è la sostenibilità dei nostri packaging.
Costa state facendo sul packaging?
Non è facile avere pack monocomponente ma lo stiamo utilizzando per alcuni prodotti: carta, carta riciclata, 100% riciclabile o certificata Fsc. Una novità importante è il lancio di un nuovo pack a marchio Brio per l’estero e a marchio Alce Nero per l’Italia.
Un vassoio a 4 frutti totalmente in carta, plastic free e 100% riciclabile, confezionato in uno stabilimento produttivo che utilizza energia da fonte rinnovabile.