“La superficie coltivata con il metodo biologico aumenta annualmente di circa il 5% e nel 2030 raggiungerà il 30% del nostro ettaraggio complessivo. Il nostro obiettivo strategico è avere 12 mesi di disponibilità di mele biologiche con varietà interessanti per consumatori e trade”. Gerhard Eberhöfer, responsabile vendite VIP Bio Val Venosta, racconta il piano di espansione nella direzione della sostenibilità. Che beneficia del nuovo stabilimento, con una capacità di calibrazione di circa 15 tonnellate all’ora e 12 diverse linee di confezionamento.
Da settembre 2019 VIP Val Venosta ha concentrato la lavorazione delle mele bio in una nuova struttura dedicata presso la Cooperativa Juval di Castelbello: quali sono i benefici che sta dando?
I vantaggi di lavorare nel nuovo stabilimento bio sono molteplici. In primis abbiamo realizzato uno stabilimento di confezionamento moderno, che si è specializzato al 100% per quanto riguarda i processi di calibrazione, stoccaggio intermedio, confezionamento e spedizione del prodotto. Il processo inizia quindi con la professionalizzazione dei collaboratori per chiudersi con le infrastrutture tecniche necessarie, per esempio la nuova scaffalatura verticale automatica. Tutto ciò permette di lavorare in modo rispettoso della qualità del prodotto, specialmente nell’importante fase del confezionamento.
Una capacità di calibrazione di circa 15 tonnellate all’ora e 12 diverse linee di confezionamento ci garantiscono grande flessibilità e nello stesso tempo una buona produttività; nel momento in cui il mercato richiede quantità rilevanti, dobbiamo essere pronti il più velocemente possibile e offrire la garanzia di fornitura. Questo è ovviamente un argomento di vendita molto importante, dato che con il nuovo stabilimento vogliamo fissare come VIP Val Venosta nuovi standard e far valere così la nostra reputazione da leader nel settore bio in Europa.
Attualmente la produzione bio si estende su 780 ettari, il 19% della superficie a melo di Val Venosta: come sta procedendo il piano di crescita, qual è l’obiettivo da raggiungere?
Come Organizzazione di Produttori stabiliamo le migliori condizioni possibili per aiutare e professionalizzare i nostri soci, iniziando appunto dalla produzione e seguendo con la lavorazione e l’approccio al mercato. La decisione sul metodo di coltivazione viene presa sempre e comunque dal singolo contadino. Attualmente stimiamo che la superficie coltivata con il metodo biologico aumenterà annualmente di circa il 5% e che nel 2030 raggiungerà il 30% del nostro ettaraggio complessivo.
Quanto cresce annualmente la richiesta di mele VIP bio, che incidenza ha sul fatturato del Consorzio?
Il mercato bio negli ultimi anni cresce in Europa in modo differenziato: a seconda del Paese e della domanda di mercato possiamo indicare un aumento compreso tra il 4% ed il 9%, in alcuni casi anche aumenti a doppia cifra. La domanda cresce però anche al di fuori dell’Europa: oggi, per esempio, vendiamo già mele bio in Brasile, Israele, negli Emirati Arabi, Hong Kong e Singapore.
La politica di qualità di VIP è nel complesso molto ben valutata dal mercato e questo si riflette ovviamente in modo positivo anche sulla nostra commercializzazione del prodotto biologico. Ogni Responsabile Area offre al suo mercato di competenza il completo assortimento di prodotti della Val Venosta, ovvero mele da produzione integrata, mele biologiche e prodotti stagionali. Questo è ciò che ci contraddistingue in termini di organizzazione di vendita. Il risultato di questa strategia di successo è che con la vendita di mele bio in molti Paesi possiamo crescere di più rispetto al mercato bio in generale. Il fatturato realizzato con le mele biologiche è di circa il 15-20% sul totale, con le consuete variazioni stagionali.
Su quali varietà state investendo per il prodotto bio?
Oggi abbiamo un 30% di quota di Golden Delicious, una mela bio perfetta, che in tutti i casi è molto richiesta sul mercato italiano, così come anche in altri Paesi dell’Europa mediterranea. Il restante 70% è dedicato alle varietà rosse e bicolori: la varietà principale è la Gala, seguita poi da Pinova, Braeburn, Red Delicious e Topaz.
A livello di varietà bio più moderne e cosiddette Club, quali Kanzi e Ambrosia, notiamo una crescita dell’importanza dei prodotti innovativi, che rappresentano una parte apprezzabile del nostro assorbimento. In questo senso, tra le nuove varietà, Bonita è sicuramente una star: è una mela dolce-acidula con una colorazione rosa molto attraente. Essendo inoltre una varietà facile da stoccare, commercializziamo questa mela prevalentemente da marzo fino a giugno-luglio.
Va ribadito che il nostro obiettivo strategico è avere 12 mesi di disponibilità di mele biologiche con varietà interessanti per consumatori e trade: questo significa essere First class apple partner. Nel futuro sicuramente seguiranno altre varietà interessanti. E siamo sempre alla ricerca di miglior sapore, capacità di stoccaggio e sostenibilità nella produzione (idealmente resistenza alla ticchiolatura).
Credete al prodotto biodinamico certificato Demeter? Quanto incide al momento e qual è l’obiettivo di espansione?
Sì, ovviamente ci crediamo! Ogni produttore bio in Val Venosta deve essere socio di un’associazione di coltivatori biologici, le cui direttive di coltivazione risultano decisamente più severe di quelle stabilite con la normativa europea.
Nel nostro caso, oggi circa il 95% della merce è certificata secondo lo Standard Bioland, il restante 5% è Demeter, quindi con produzione biodinamica. Un chiaro obiettivo è quello di aumentare significativamente la percentuale di mele certificate Demeter: ci stiamo lavorando con i nostri soci.
Quale strategia state sviluppando per il packaging compostabile?
Nell’ottica della sostenibilità lavoriamo a ridurre, o se possibile addirittura eliminare, l’uso di materiali plastici. Un tema chiave aggiuntivo è, inoltre, quello del processo di confezionamento, che deve essere rispettoso e fornire una prestazione efficiente grazie alla necessaria tecnologia.