Sud Agricola, a Pontecagnano Faiano (Sa), nella Piana del Sele, è una cooperativa a guida familiare. Dal core business delle fragole sta oggi puntando su peperoni, meloni e insalate con il proprio marchio Fruitman. E presto uscirà anche con un nuovo brand dedicato a confetture e sottoli, sfruttando anche la trasformazione dei prodotti, come racconta Aurora De Carluccio, 31 anni, che rappresenta la quarta generazione e si occupa prettamente del magazzino.
Qual è la forza dell’azienda?
La nostra forza è che l’azienda segue la produzione, la raccolta, lavora e commercializza direttamente i prodotti: c’è un pieno controllo della filiera. Inoltre, dall’esperienza dei predecessori, associamo tecniche innovative di coltivazione. A fine febbraio apriremo il sito perché vogliamo anche comunicare meglio e avere un approccio più diretto col cliente. Nel frattempo siamo operativi sui social, Facebook e Instagram.
Come si è evoluto il business?
Quando è stata avviata da mio nonno, il core business erano le fragole. Mio padre, che ha creato la cooperativa, ha piantato 5 milioni di piantine una trentina di anni fa, acquistandole in California. La coltura ha però molti costi e manodopera. Prima era l’agricoltore che faceva il prezzo, oggi il potere d’acquisto è della gdo e non è più redditizio. Sulla fragola fino allo scorso anno coltivavamo Fortuna ma da quest’anno non la usiamo più: certo è precoce, puoi cominciare a dicembre, ma è molto rischiosa. Coltiviamo solo Melissa, da gennaio fino a giugno.
Su cosa ora puntate?
Negli ultimi anni ci siamo spostati sui peperoni, gialli e rossi, melone retato e insalatine, per quest’ultime la Piana del Sele è vocata in quanto il microclima è particolarmente adatto a questa coltivazione. Abbiamo lattuga Gentile e Trocadero, rucola selvatica, lattughino verde e rosso, indivia riccia e liscia, lattuga Iceberg. Come ortaggi abbiamo anche cavolo rapa, zucchine e melanzane. Facciamo anche prima gamma. Il packaging è in cartone o plastica riciclabile.
Come coltivate?
Gestiamo la filiera su 40 ettari a coltura protetta, seguiamo attraverso la società agricola quattro conferitori. Facciamo agricoltura convenzionale ma cerchiamo di preferire la lotta integrata. Ci serviamo di insetti utili, quali predatori e pronubi.
Dove vengono distribuiti i prodotti?
Vanno nei mercati generali, gdo ed export. Nella grande distribuzione, per esempio, Esselunga, Bennet, Migross, Eurospin.
Qual è il vostro posizionamento?
Abbiamo prodotti base ma cerchiamo soprattutto il premium. Abbiamo proposto quest’anno un melone retato a buccia verde varietà Dafne, dell’azienda sementiera MedHermes, che si distingue per un elevato grado Brix (fino a 17) e lunga shelf-life. Ci puntiamo molto: l’ha testato lo scorso anno Esselunga e ha avuto un buon risultato. Ci affidiamo ai vivaisti, ma da quest’anno abbiamo deciso di collaborare direttamente con le ditte sementiere, facendo una ricerca più accurata. Molto del successo di un prodotto dipende dalla varietà oltre al lavoro in campo. Le temperature negli ultimi anni stanno incidendo anche sulle coltivazioni.
Progetti futuri?
Faremo sottoli e confetture extra artigianali, affidandoci a un laboratorio esterno. Sfruttiamo la trasformazione dei prodotti coltivati. Le confetture saranno con etichetta “pulita”: solo frutta e zucchero, senza aggiunta di addensanti e coloranti. Avranno un nuovo marchio, inizialmente la vendita sarà online e canali specializzati ed eventualmente anche supermercati.
Perché siete scelti come fornitori della gdo?
Siamo un’azienda seria che non scende a compromessi. Concentrandoci solo su determinati prodotti, riusciamo a garantire un controllo sulla filiera e mantenere un buon standard qualitativo.