Profondità di gamma e destinazione d’uso. Sipo punta molto sull’offerta dei funghi a marchio Sapori del Mio Orto. “Ė una delle famiglie di eccellenza delle nostre offerte e sta crescendo, con volumi nel 2023 aumentati del 7% rispetto all’anno precedente ed è per noi uno sviluppo costante” racconta Massimiliano Ceccarini, general manager dell’azienda romagnola.
I funghi freschi confezionati, già puliti, affettati, porzionati o farciti, stanno vivendo un boom di vendita. Vediamo di capire quali tipologie Sipo produce.
Abbiamo 14 referenze. Incidono per il 25% dei nostri volumi di affari: siamo specialisti di prodotti di nicchia di cui i funghi rappresentano la nostra prima eccellenza. Abbiamo diviso la nostra famiglia funghi in monoingrediente e ricettati. La prima tipologia è costituita da Champignon bianco, Champignon crema, Pleurotus, Cardoncello, Shiitake, Portobello e Pioppino. Poi abbiamo i ricettati che si dividono in base alla destinazione d’uso: mix da trifolare, pronti da saltare in padella, il misto funghi interi da cuocere al forno, gli champignon con ripieno vegetale, l’insalata di funghi affettati con carote sedano e rucola, il preparato per ragù condifunghi con ortaggi.
Quali sono le referenze che vanno di più?
Lo Champignon bianco sia affettato sia intero è il più conosciuto ed economico. Stanno crescendo il Cardoncello, ricco di proteine, tanto che sembra di mangiare una bistecca e assomiglia come sapore ai funghi spontanei, poi il Portobello, uno champignon marrone, sovramaturato, con una grande testa di 8-12 cm di diametro e grandi proprietà antiossidanti. Tra i ricettati il Mix da Trifolare offre al consumatore la possibilità di realizzare un contorno veloce; il fungo Champignon ripieno propone un’idea veloce per un secondo salutare e vegetariano.
Come si caratterizza il packaging?
Tutta la gamma ha un pack sostenibile, il vassoio personalizzato con i disegni dei funghi è in cartone riciclato con tabella nutrizionale sul fondo del retro. La grammatura è uniforme da 300 grammi, facilmente riconoscibile a scaffale, con un posizionamento di prezzo uguale per tutte le referenze a parte pioppino e cardoncello. Oggi manca ancora un piano di categoria in gdo: grammature diverse, diversi pack, c’è di tutto e di più e ci sono ancora vassoi in polistirolo espanso.
Filiera corta, spediti in sole 24-ore nei punti di vendita.
Attraverso accordi di co-partecipazione ci avvaliamo della partnership di due fungaie storiche sui Castelli Romani, area tra le più vocate in Italia. Negli ultimi anni, per velocizzare l’intero processo e garantire una maggiore freschezza al consumatore, abbiamo trasferito presso di loro anche la lavorazione che facevamo presso il nostro stabilimento, per poi inviarli confezionati nei centri di distribuzione. La coltivazione dei funghi prevede due importanti momenti: la preparazione del substrato, che avviene miscelando buona paglia di grano macinato e acqua, quindi pastorizzato e infine inoculato; successivamente i blocchi vengono posizionati in stanze di coltivazione a 25 gradi e dopo circa 36 giorni dalla semina i funghi vengono raccolti direttamente dagli scaffali. Il mondo dei funghi è conoscenza, tradizione e storia. Erano già consumati dalla classe nobile degli antichi romani (Roma era produttrice di funghi), conoscenza poi tramandata e sviluppata nel Trevigiano e nel Padovano.
Qual è il segreto nella produzione di funghi?
L’esperienza: non ci si improvvisa coltivatori di funghi, le fungaie si tramandano il know how e i segreti di generazione in generazione, custodendoli gelosamente. I funghi fanno parte della nostra offerta, come altri prodotti di nicchia, pertanto la raccolta e la trasformazione devono essere effettuate ai massimi livelli. I prodotti devono essere inseriti nella catena del freddo non appena possibile dopo la raccolta: sono funghi freschi non hanno alcun trattamento o conservante e la shelf-life è di 10 giorni.
Quanto costa produrre funghi?
Gli investimenti richiesti sono molto alti e in questi anni c’è chi non è stato al passo. Le nostre fungaie sono aziende energivore e dispongono di impianti fotovoltaici che concorrono a un 25% dell’energia utilizzata per mantenere un microambiente a temperatura e umidità controllata e costante. Ogni 5 settimane, finita la raccolta, occorre svuotare tutto, sanificare e ricreare l’ambiente per la nuova coltivazione con nuovi compost che compriamo in Italia.
Che tipo di comunicazione state attuando sul packaging per fare conoscere meglio il prodotto?
Abbiamo un’intensa attività social, postando videoricette e informazioni d’uso. Scansionando il Qr code presente sull’etichetta delle confezioni, si viene indirizzati al blog sul nostro sito, dove il consumatore troverà i consigli dei nostri food blogger e oltre centocinquanta ricette proposte dai nostri chef che da molti anni collaborano con noi. In collaborazione con la gdo organizziamo piani promozionali a volantino nei punti di vendita, utilizziamo stopper e postazioni con hostess per attrarre il consumatore verso i nostri prodotti.
Sono esportati? Dove e che peso hanno sull’export?
Abbiamo iniziato a esportare i nostri funghi in Grecia, negli Emirati Arabi, in Qatar, ultimamente anche in Bahrein e da questo mese in Svizzera. L’obiettivo è una crescita costante, progressiva ed esportare la nostra famiglia di eccellenza nelle aree straniere a reddito più alto per pesare, come export, per il 20% della categoria. Quest’anno non saremo presenti a Fruit Logistica perché per la prima volta parteciperemo al Gulfood a Dubai, dal 19 al 23 febbraio.