I mercati all’ingrosso investono nel digitale per ampliare il bacino dei clienti, a partire dai retailer che chiedono più servizi. Nasce così un marketplace B2b per il mercato di Cagliari. Ci racconta il progetto, di cui è responsabile tecnico, Marco Biasin, classe ’91, forte di un know how nel digitale agroalimentare. Nel 2013 ha creato uno dei primi eCommerce in Italia, FruttaWeb, poi acquisito nel 2020 dal Gruppo Apofruit-Almaverde Bio.
Qual è la sua attività attuale?
Sono socio in Ecommerce School: ci occupiamo di formazione e consulenza sulla vendita online. Ho sempre operato nel contesto agroalimentare, ortofrutticolo. Dopo l’esperienza imprenditoriale con FruttaWeb, mi sono occupato di consulenza ad aziende dell’agroalimentare che vogliono vendere online, tra cui Alce Nero. Con Coagri, Abilita e Noasolution abbiamo costruito questo nuovo progetto.
Ci descriva il marketplace ortofrutticolo B2b.
Rientra in un progetto finanziato dal Pnrr ed è un progetto di gruppo. Nasce dal mercato alimentare di Cagliari, Coagri, che ha stretto una partnership con Abilita, una società di consulenza Ict operante nel comparto agrifood, che a sua volta ha scelto noi come soggetto incaricato della costruzione strategica e tecnologica del marketplace. La fatica oggi nel fare eCommerce non è in verità quella tecnica ma strategica. Il progetto trova innanzitutto una resistenza culturale di abitudine. E lì che ci andiamo a inserire. L’obiettivo è abilitare i grossisti dei mercati ortofrutticoli, a partire da quelli di Cagliari, ad aprirsi al digitale e a intercettare una nuova domanda. Ed è quella che cerca servizi e comodità di acquisto, non che frequenta i mercati.
Come funzionerebbe nella pratica?
Ci sono diversi step. La prima fase del progetto prevede la creazione di una piattaforma che prende l’ordine. In una seconda fase anche la generazione della transazione e dell’incasso. Oggi esistono diverse soluzioni di pagamento nel B2b per gestire la transazione online.
Chi è il target e perché del portale B2b?
Senza dubbio i retailer, mercati al dettaglio, il segmento horeca, buyer anche esteri. Oggi quando si visitano siti di distributori e grossisti difficilmente si accede a un listino prezzi, a una disponibilità in maniera automatica. Ed è questo lo scopo: si naviga la piattaforma come un marketplace. Il problema oggi è che per avere un’evidenza di una proposta commerciale occorre fisicamente andare nei mercati: ed è assurdo nel 2025!
Qual è il cronoprogramma?
L’idea è di attivare il progetto nel terzo quadrimestre del 2025 con la fase 1, il portale che funge da presa d’ordine. È importante ricordare che Abilita è stata incaricata dello sviluppo e della gestione della piattaforma con un contratto decennale e che condivide a tal fine i rischi dell’investimento con Coagri. Anche questo rappresenta un elemento di innovazione e di sostenibilità dell’investimento (anche pubblico) sul progetto.
Quali sono gli obiettivi futuri di espansione del progetto?
Il mercato di Cagliari fa parte della rete Italmercati e in questo contesto penso abbia anche un ruolo di apripista all’interno del gruppo di mercati all’ingrosso, considerato che il progetto Pnrr nasce in partnership con due altri mercati, quello di Parma e di Andria, e che il Mercato di Sestu intende proporsi come possibile “modello” a livello nazionale.
Penso anche che sia poi uno di quelli che negli ultimi anni si è più migliorato e punta oggi a investire sui servizi digitali: altri continuano a farlo nella logistica e infrastruttura fisica. Sarebbe sensato e necessario espandere il progetto in altri mercati e sarei molto felice di farlo.
La merce che romanticamente si deve ancora vedere è idea sorpassata?
Una ricerca di Confcommercio e Fedagromercati del 2023 dice che anche nel B2b agroalimentare un terzo dei buyer è pronto ad acquistare online. Tante transazioni oggi avvengono già online, con whatsapp e via e-mail: si tratta di dare uno strumento automatizzato e innovativo.