Lonigro: “Basta guerra dei prezzi” #vocidellortofrutta

La giovane Francesca, che rappresenta la terza generazione della famiglia alla guida dell’azienda commerciale barese, chiede la costituzione di un coordinamento dei fornitori per valorizzare i prodotti ortofrutticoli, dall’uva alle ciliegie, che vigili sulla corsa al ribasso

Francesca Lonigro, segue il marketing dell'azienda familiare che commercia ortofrutta
Francesca Lonigro

“Sono orgogliosamente figlia di agricoltori e da tre generazioni ci dedichiamo con passione e sapienza alla produzione e alla continua ricerca dei migliori prodotti della nostra terra”. Francesca Lonigro, 25 anni, si ritiene il jolly dell’azienda barese che ha il core business nella commercializzazione dell’uva, oltre che di ciliegie, fichi e altri prodotti. Ma ha idee forti. Dopo tanto estero vuole stringere accordi con i retailer italiani, ma chiede trasparenza e correttezza. E invoca i fornitori a fare sistema per non farsi la guerra sui prezzi.

Parliamo di Lonigro.

La nostra è azienda familiare, da tre generazioni. Siamo un’azienda commerciale, ci troviamo a Noicattaro, in provincia di Bari. All’università ho studiato marketing ma mi ritengo il jolly della situazione. La mia missione è mirare alla qualità, più che alla quantità.

Come funziona la filiera di Lonigro?

Il nuovo pack, Ci metto la faccia, di Lonigro per l'uva da tavola
Il nuovo pack Lonigro per l’uva da tavola

La filiera si avvale della nostra azienda agricola, una decina di ettari coltivati soprattutto a uva da tavola e piselli. Distribuiamo prodotti di un centinaio di piccoli produttori locali. Commercializziamo ciliegie, fichi fioroni, uva da tavola. I produttori vengono seguiti secondo gli standard Global Gap. Abbiamo altre certificazioni che ci permettono di monitorare tutti i passaggi della filiera. Distribuiamo prodotti da agricoltura convenzionale.

Dove vanno i vostri prodotti?

I nostri prodotti finiscono nella gdo estera, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Croazia, Spagna, anche se ultimamente stiamo guardando al mercato italiano.

Perché tanta titubanza sul fronte nazionale?

Io cerco una catena che lavori in maniera corretta, con trasparenza, punti alla valorizzazione e aiuti il produttore a comunicare.

C’è un retailer che corrisponde alle caratteristiche desiderate?

Non ho ancora sviluppato contatti, ma mi piacerebbe molto con Coop per la sua politica e l’idea che sia gestita al femminile: mi darebbe grinta e mi entusiasma. Faccio parte dell’associazione Donne dell’Ortofrutta in cui ho modo di confrontarmi con le persone che la gestiscono.

Ha scritto su Linkedin: “In questi giorni in Puglia le ciliegie non tengono gli animi degli agricoltori tranquilli. Qualcuno ha anche versato per strada quintali di ciliegie in segno di protesta, per il prezzo troppo basso. Ho letto molti inviti alla rivolta”.

Ciliegie commercializzate da Lonigro
Ciliegie Lonigro

Il problema non è nella gdo che ha il competitor a fianco e si protegge dalla concorrenza: io faccio appello ai fornitori a unire le forze. È giusto organizzare la produzione e abbattere i costi, ma non è sufficiente creare Op per pagare meno. Dobbiamo imparare a valorizzare i prodotti, con un’organizzazione del coordinamento commerciale. Il sogno è che si dia vita a una struttura che impedisca di farci guerra sul prezzo. Oggi ognuno va per i fatti suoi.

Come sta andando la campagna delle ciliegie?

Abbiamo venduto prodotti sani e scarti quasi a zero: ma è sempre difficile per il calibro. Ora sta per cominciare la campagna dei fichi, a seguire l’uva, per cui copriamo tutte le esigenze del mercato: senza semi o con semi. È il nostro core business ed è il mio prodotto del cuore: mi ricorda il periodo estivo quando finita la scuola andavo in azienda. Lanceremo un nuovo pack: Ci metto la faccia. Ci si sarà il mio volto sulla confezione. Ci stiamo pensando anche per le ciliegie.

 

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