Accorciare la filiera, avvicinando sempre più il consumatore al produttore, facendogli vivere in diretta la coltivazione e garantendogli prodotti tracciati con la blockchain, sostenibili e made in Italy. Beneficiando dei servizi di una community, accessibili da un’app, tra cui prezzi inferiori del 20% rispetto a quelli standard dell’e-commerce. Io Coltivo Italia è un neonato innovativo progetto. Che però sta già richiamando l’interesse di agricoltori che vogliono associarsi, allargando gli attuali 100 ettari a disposizione. E della Gdo. “Siamo in trattativa con alcuni retailer -racconta uno dei fondatori, Salvatore Sortino, direttore commerciale-. L’idea è arrivare ad avere dei corner all’interno dei punti di vendita dove chiunque potrà acquistare i prodotti Io Coltivo Italia con lo sconto per gli associati. Questo è l’obiettivo su cui stiamo lavorando”.
Quando nasce il progetto e con quale obiettivo?
Sei mesi fa, abbiamo cercato di avvicinare l’agricoltura tradizionale, made in Italy, a quella 4.0. E mettiamo in relazione il consumatore finale con la produzione.
In che modo?
Adottando 50 mq di un terreno, il consumatore può vedere crescere il prodotto ortofrutticolo live e seguire tutte le fasi grazie a una webcam. Tutti i prodotti sono coltivati con i principi dell’agricoltura integrata e tracciati con una tecnologia innovativa chiamata Bludev che sfrutta la blockchain.
Con un’app il consumatore potrà avere tutte le informazioni inserite nel processo di filiera, comprese le pratiche agricole utilizzate. Noi garantiamo il residuo zero e lo mostriamo con trasparenza.
Che vantaggi ci sono per il consumatore?
Con una quota associativa di 90 euro, per un anno, il lotto diventa “virtualmente” suo. Entra a far parte della community che ha tutta una serie di servizi, tra cui l’acquisto di prodotti di quel lotto (o della community) a prezzi inferiori del 20% rispetto a quelli standard dell’e-commerce. Può scegliere la coltivazione in base a una serie di opzioni.
Il paniere si compone di quattro ortaggi, zucchine, melanzane, pomodori (ciliegino, in particolare) e peperoni; per la frutta, arance Tarocco e limoni, oltre all’olio. Nella community si parlerà anche di agricoltura con webinar creati ad hoc e diversi anche gratuiti ai soci.
Da dove viene la materia prima?
I lotti sono coltivati in tre regioni, Lazio, Sicilia e Campania. Abbiamo circa 100 ettari disponibili. Ma con la crescita del progetto puntiamo ad ampliare la gamma. Vogliamo anche invogliare i giovani a coltivare la terra. Dal lancio del progetto ci hanno contattato tanti produttori da diverse zone d’Italia che vogliono entrare nel progetto: potremmo in futuro aumentare la base degli ettari associandoli e facendogli seguire il nostro disciplinare restrittivo. E permetteranno di allargare il paniere.
Come vengono recapitati i prodotti e in che tempi?
A domicilio tramite ICE-Boxes entro 48 ore. Ma stiamo lavorando per farli arrivare anche in punti di raccolta della grande distribuzione. Siamo in trattativa con alcuni retailer. L’idea è arrivare ad avere dei corner all’interno del punto di vendita dove chiunque potrà acquistare i prodotti Io Coltivo Italia con lo sconto per gli associati. Questo è l’obiettivo su cui stiamo lavorando.
Chi è il consumatore target?
Il consumatore che vuole mangiare sano, sicuro, sostenibile, che crede nel made in Italy e vuole avere certezza di quello che acquista. Dall’altro lato vogliamo dare sostenibilità ai produttori agricoli. Dove trovare margine di guadagno? C’è tanto spreco lungo la filiera!