Giorgio Gigliotti, trent’anni, è amministratore unico dell’azienda Gigliotti Frutta srl, 4 milioni di fatturato annuo, che opera da quattro generazioni all’interno del Mercato all’ingrosso di Catanzaro come rivenditore di prodotti ortofrutticoli per grossisti e dettaglianti. Core business i prodotti locali, come la Cipolla rossa di Tropea, clementine, arance, limoni, fagioli, melanzane verdi e viola. Il giovane ha ideato l’app iFruit per il delivery di ortofrutta dedicata al b2c. A giugno del 2021 ha lanciato il Mercato Telematico Ortofrutticolo, un marketplace b2b.
Che cos’è l’app iFruit, come funziona, dove consegna e quali prodotti?
È la prima app italiana dedicata al delivery ortofrutticolo. Nasce, infatti, a fine 2017 come dispositivo per offrire un servizio a domicilio comodo ed efficiente al cliente finale: l’obiettivo è portare quello che Gigliotti commercializza al mercato all’ingrosso anche al privato. L’’idea mi è nata mentre lavoravo in Spagna e l’ho realizzata con i miei fratelli. Abbiamo oggi 10 mila utenti l’anno. Spediamo in 24-48 ore in tutta Italia. I prodotti più richiesti sono quelli di stagione, vanno molto le clementine.
Che risposta c’è stata finora?
La piattaforma è cresciuta del 500% dal 2018 a oggi.
Altra sua idea il Mercato Telematico Ortofrutticolo: come funziona e per quale scopo nasce?
È una piattaforma che nasce per dare un’opportunità in più di vendita a tutti i produttori di ortofrutta d’Italia. Il nostro Paese si base su microaziende, con un massimo di 9 addetti, risulta pertanto difficile arrivare fuori regione con i propri prodotti.
È una vetrina, un marketplace, dove al suo interno i produttori possono conferire digitalmente il loro prodotto e venderlo in tutta Italia. Noi ci occupiamo del ritiro e consegna al cliente che ha acquistato. Non esiste un’altra piattaforma del genere per i prodotti ortofrutticoli: abbiamo, pertanto, fatto domanda di brevetto in Europa.
Quanti prodotti commercializza e quante sono le aziende che hanno aderito?
Al momento in vetrina ci sono 180 prodotti conferiti da più di 60 aziende da diverse regioni d’Italia, in particolare dal Sud, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia: non abbiamo però referenze bio. È un servizio b2b, con consegna entro le 24-48 ore in tutta Italia. Il produttore decide il prezzo di vendita e noi prendiamo una provvigione sulla transazione. È partito a giugno 2021 e in pochi mesi il fatturato è già 850 mila euro.
Punta a contrastare anche la speculazione?
Io credo che se non si creano forze alternative a quelle tradizionali, il settore ortofrutta va incontro a tante difficoltà. Il nostro Paese ha tante eccellenze che dobbiamo salvaguardare e tutelare. Rispetto a un concorrente estero, come Amazon o Alibaba, è uno strumento made in Italy capace di supportare le produzioni italiane.
Chi fornisce?
Forniamo dalla piccola azienda agricola alle catene di supermercati del Sud. Tra queste per esempio c’è Perrone, un’insegna che ha 150 punti di vendita in Calabria, poi Sisa Calabria.
Quali sono gli obiettivi delle due piattaforme?
Per il Mercato Telematico Ortofrutticolo stiamo strutturando un magazzino per selezionare il prodotto grezzo che arriva dai produttori in modo da venire incontro ai più piccoli con la lavorazione, confezionamento e distribuzione. Per iFruit presto annunceremo il nuovo progetto, l’evoluzione 3.0.
