Frutech: i produttori siciliani guardano all’estero

Il pomodoro Buttiglieddru ha una caratteristica forma allungata

Prima edizione in Sicilia di Frutech, un evento fieristico sul tema dell’agricoltura e
delle innovazioni tecnologiche a cui hanno partecipato alcune aziende presenti nella distribuzione moderna.
L’obiettivo della manifestazione, organizzata a SiciliaFiera di Misterbianco (Ct), è di valorizzare eccellenze agroalimentari che vengono prodotte su tutto il territorio
nazionale, strizzando l’occhio ai prodotti regionali, con la valorizzazione delle produzioni biologiche.
Il direttore commerciale di Frutech, Rosario Sallemi, da anni nell’organizzazione di fiere e eventi del settore, dichiara: “La Sicilia ha tanto da esprimere nel campo dell’agricoltura e alle tecnologie ad esse connesse. Una terra ricca di prodotti tipici. Abbiamo voluto dare uno spazio alla frutta secca dal pistacchio, alle mandorle, al carrubo e alle nocciole. Un’attenzione particolare è rivolta all’orticoltura protetta che forniscono primizie in qualsiasi periodo dell’anno.”

I produttori siciliani

Frutech, seppur particolarmente orientata verso il settore prettamente agricolo, ha ospitato alcune aziende presenti nel mondo della distribuzione moderna, molte delle quali con una percentuale importante dedicata all’export.

Alba Bio Op associa 60 coltivatori che conferiscono i loro prodotti, con oltre 23.000.00 kg annui commercializzati. Recentemente ha raggiunto un traguardo importante, ossia la certificazione Demeter, riconosciuta a livello internazionale, che attesta prodotti in linea con i principi dell’agricoltura biodinamica, un approccio che va oltre il biologico e che pone al centro il rispetto per la natura, il suolo e la biodiversità. “Un risultato che ci piace sottolineare e che esprime la filosofia della nostra azienda -spiega Simone Pavone, settore commerciale di Alba Bio-. La nostra offerta conta un’ampia gamma di prodotti che spaziano dal ciliegino al marzanino, fiore all’occhiello dell’azienda, dalle zucche alle albicocche. Per l’80% lavoriamo con l’export in Paesi come la Svizzera, Belgio, Olanda.” E aggiunge: “Ci sono alcuni prodotti che in Italia non hanno mercato e che invece all’estero sono molto richiesti come per esempio il ciliegino mix, cioè un insieme di varietà di prodotti e colori, molto richiesta in Germania e Austria. Dà un misto di sapori, dall’aspro al dolce che consente di arricchire le insalate.” Come cresce il biologico? “Nella nostra azienda possiamo dire che dal 2016 a oggi abbiamo riscontrato un incremento di fatturato dell’80% circa” spiega Pavone.

L’azienda Bio Hortus nasce nel 2014 dall’idea di più soci, ognuno dei quali vanta un’esperienza trentennale nel settore agricolo. Il principale scopo dell’azienda è riuscire a chiudere la filiera, portando direttamente il prodotto dal terreno al consumatore attraverso gdo e mercati agroalimentari. Si estende per più di 1.500 ettari, 400 dei quali sotto serra. Tutti gli appezzamenti agricoli sono individuati da codici alfanumerici che servono per l’individuazione delle produzioni aziendali in tutte le fasi della filiera. Il marchio è presente con i suoi prodotti da agricoltura convenzionale in numerose insegne discount dislocate su tutto il territorio nazionale e in altre catene, sia italiane che straniere. “Confezioniamo ciliegini e piccadilly, per il resto vendiamo sfuso -spiega Antonio Monreale, direttore e proprietario di Bio Hortus-. Per noi l’export incide circa il 50%. Per l’estero quel che cambia sono i volumi, decisamente più cospicui per l’internazionalizzazione.”

Non opera all’estero l’azienda Almeda, attiva con il marchio Naturizia, presente nei punti di vendita della Sicilia con prodotti di IV gamma. Attiva nel settore agroalimentare da oltre 50 anni, ha recentemente lanciato nuove referenze. “Qui a Frutech abbiamo presentato tutta la nostra gamma di prodotti tra cui la novità, ossia Petalizia, la nuova ciotola che unisce tutta la freschezza e la leggerezza delle nostre insalate con il gusto del Parmigiano Reggiano. Una nuova co-branding che unisce la nostra misticanza e i petali di Parmigiano Reggiano” spiega Edoardo Leone, Ceo del gruppo, che sull’export aggiunge: “La tipicità della nostra offerta, che ha una shelf life di circa sette giorni, non ci permette di essere presenti all’estero se non a Malta.

Albani Op è un’azienda fondata negli anni ‘60 da una famiglia di esperti agricoltori, diventata nel 2016 organizzazione di produttori. “Abbiamo più di 250 ettari di serre coperte, numerose varietà di ciliegino, ma anche melanzane, zucchine, peperoni. Novità è la salsa di pomodori che abbiamo appena lanciato sul mercato -sottolinea Giovanni Albani, responsabile commerciale Albani Op-. In gdo proponiamo prodotti già confezionati ma il nostro fiore all’occhiello sono Gli assoluti, ovvero i migliori prodotti della nostra azienda: datterino, ciliegino e piccadilly“. Anche per Albani l’export è fondamentale. “Siamo presenti in Austria, Germania, Svizzera dove operiamo in numerose insegne distributive -aggiunge-. Copre oltre il 40% del fatturato. Nostro obiettivo è di continuare a crescere sia in Italia che all’estero“. Per quanto riguarda il pack, l’azienda proporrà nuove confezioni sempre più sostenibili.

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