“La commercializzazione comincia questa settimana, prevediamo circa 1300 tonnellate. Il meteo ha fatto qualche danno da gelo, togliendo parte della produzione, circa un terzo, ma non ha intaccato la qualità”. Andrea Fedrizzi responsabile marketing di Melinda, racconta i progetti di espansione nel mercato delle ciliegie e dei piccoli frutti: “Puntiamo più sulla ciliegia, stiamo introducendo la Giant Red, una terza varietà. E c’è anche un piano di crescita sui mirtilli, che è accolto molto bene dal mercato”.
Melinda non è solo mele, ma anche ciliegie, frutti di bosco: come sta andando la campagna?
Sulla campagna piccoli frutti siamo a metà dell’opera con ciliegie e mirtilli. E tra poco cominceremo con more e ribes. La stagione sta andando molto bene grazie alla qualità eccelsa che ci contraddistingue (anche se si tratta pur sempre di una produzione di nicchia). E al fatto che si tratta di prodotti di montagna, con una provenienza precisa, la Val di Non, con un diverso calendario.
Produciamo circa 80 tonnellate di fragole l’anno, 100 di lampone e 80-100 di mirtilli, 40 di more e altrettanto di ribes. More e ribes li consideriamo più di completamento. Stiamo un po’ aumentando il quantitativo dei mirtilli: il mercato è molto ricettivo.
Per le ciliegie?
È appena iniziata la raccolta della Kordia: siamo in anticipo sui tempi quest’anno. La commercializzazione comincia questa settimana: prevediamo circa 1300 tonnellate. Siamo ottimisti. Il meteo ha fatto qualche danno da gelo togliendo parte della produzione, circa un terzo, ma non ha intaccato la qualità.
Tutti gli impianti sono sotto telo antipioggia, in questo modo siamo in grado di prevenire i fenomeni di cracking. Utilizziamo anche le reti antinsetto per proteggere i frutti dalla Drosophila suzuki.
Per le ciliegie, alla qualità in campo unite poi gli investimenti in tecnologia.
Sì, grazie alla nostra tecnologia consegniamo le ciliegie appena raccolte, senza doverle cernire in campo. In cooperativa l’hydrocooling aumenta la shelf-life e migliora la durezza. Poi con la selezionatrice automatica di ultima generazione riusciamo a fare una cernita accurata. Questo permette una precisa e rapida diversificazione del packaging prevedendo diverse linee: oggi il mercato è sempre più esigente e ricerca formati più piccoli.
Abbiamo anche una cooperativa ad hoc dove viene svolta tutta la lavorazione. Con Kordia e Regina abbiamo il pregio di arrivare a luglio quando le altre produzioni sono già finite e termina la campagna ai primi di agosto. Stiamo introducendo la Giant Red, una terza varietà che ha la caratteristica di essere in anticipo su Kordia e Regina e permette di allungare il calendario commerciale unendosi alla coda delle altre. Quest’anno ne abbiamo commercializzato qualche quintale, grazie a poche piante messe a dimora negli scorsi anni, e c’è stato ottimo riscontro.
Nuove varietà, packaging, tecnologie per l’allungamento della shelf-life: mele a parte, dove si stanno concentrando gli investimenti?
A 360 gradi. I soci di Melinda seguono poi volentieri le direttive del Consorzio che è in grado di mettere a disposizione tutti i mezzi ai coltivatori per lavorare in tranquillità non appena decide di investire su certi frutti o varietà. Al momento puntiamo più sulla ciliegia, che è più simile alla mela come tipologia di coltivazione. C’è anche un piano di crescita sui mirtilli, che è accolto molto bene dal mercato, anche se necessitano di un terreno particolare. Anche qui siamo stati in grado di indirizzare i produttori su varietà ben accolte. Cerchiamo principalmente il gusto. Con il CIF (Consorzio innovazione frutta), che collabora in sintonia con la Fem, cerchiamo di capire quali specie intensificare o introdurre.
Lavoriamo poi anche con La Trentina, un consorzio fuori dalla Val di Non. Possiamo così gestire il kiwi dell’alto Garda, le patate del Bleggio, la susina Dop di Dro. E l’asparago di Zambana che quest’anno abbiamo commercializzato in maniera eccellente: il Covid aveva messo al muro i produttori, che autovendevano i loro prodotti. Avevamo già il progetto di intervenire come Apot e abbiamo allora accelerato i tempi.
Come sta procedendo il piano del Consorzio per aumentare la produzione biologica?
Sta avanzando secondo programmi. Quest’anno hanno finito la conversione 300 ettari di Melinda e passeremo da 3 a 10 mila tonnellate di prodotto. Il progetto è arrivare a 500 ettari, quasi un 10% della superficie, entro il 2025.
Quali iniziative sono in corso sui trasformati delle mele, ci sono nuove partnership in fieri, nuovi lanci?
Sì, stiamo partendo con un progetto in collaborazione con Parmareggio. Abbiamo creato una merenda Combo: abbiniamo al parmigiano Dop uno Squeez Melinda. Il prodotto si chiama Snack & vai! È sul mercato da questa settimana in alcune insegne del Nord e a settembre sarà distribuito nelle principali catene della Gdo. Contiamo in una diffusione capillare. Il prodotto è dedicato ai bambini come merenda equilibrata, con un profilo nutrizionale studiato e bilanciato. Per noi un’opportunità interessante perché va nel fresco, un nuovo scaffale rispetto a quello dell’ortofrutta.
Sulle iniziative nei punti vendita Melinda ha utilizzato anche la tecnologia del visore di realtà virtuale: è un’esperienza che sarà ripetuta?
Sicuramente. Come in store promotion siamo stati bloccati dal Covid e al momento non sappiamo quando potrà essere replicata. Tecniche innovative (teniamo anche sott’occhio la realtà aumentata in etichetta) possono aiutare nel racconto del territorio. Abbiamo però investito su varietà distintive per il gusto, che dobbiamo far conoscere. E molte delle attività in store, quando si potrà, punteranno sulla scoperta e assaggio dei prodotti.