Simone Dalla Valle è presidente dell’Op Eurocirce, una cooperativa agricola con sede a Terracina, in provincia di Latina, nell’Agro Pontino. Nel 2020 ha sviluppato un fatturato superiore ai 25 milioni di euro, con 37 mila tonnellate di ortofrutta conferita da 100 soci su una superficie complessiva di 400 ettari. Gran parte della produzione ortofrutticola (circa il 60 per cento) viene coltivata in serra. Una quarantina le referenze tra frutta e verdura che puntano sull’alta qualità. Tra queste anche alcune produzioni di nicchia. Come la radice di prezzemolo di cui Eurocirce detiene il monopolio nazionale (l’unico altro Paese produttore è il Portogallo) e la esporta con successo in Polonia, Romania e nell’Est europeo.
Qual è il core business su cui si concentra maggiormente la produzione?
Zucchina scura, zucchina romanesca con fiore, zucchina chiara e angurie. Questi articoli rappresentano il 20 per cento della produzione che fa realizzare l’80 per cento dei guadagni.
Quali disciplinari l’Op rispetta, che garanzie sui residui?
Le nostre produzioni sono tarate sul metodo della lotta integrata. Seguiamo per alcuni clienti dei capitolati produttivi più vincolanti in termini di non utilizzo di certe molecole, anche se ammesse. Oltre a livelli di residualità dei principi attivi più bassi rispetto a quanto previsto dalle tecniche produttive della lotta integrata. Tutti i blocchi produttivi vengono raccolti successivamente alla conformità degli esiti delle analisi multiresiduali.
Radice di prezzemolo, quasi sconosciuta in Italia, pack choi: Eurocirce offre anche alcune produzioni di nicchia. Che rapporto ha l’Op con le aziende sementiere?
L’op Eurocirce, e in particolare i soci che ne fanno parte, sono parte attiva nel proporre e innovare le produzioni che il mercato e i nuovi trend di consumo esigono. Il tutto senza presidiare le produzioni consolidate, quest’ultime con interventi mirati, per risolvere problematiche che le produzioni attualmente manifestano anche dovute ai cambiamenti climatici.
Con le principali case sementiere (è l’Op Eurocirce che acquista i semi o le piantine per i soci), si lavora per gestire al meglio la problematica della virosi in alcuni mesi di produzione, mentre con gli agronomi dell’Op si interviene sulle tecniche produttive.
Che rapporti ci sono con la grande distribuzione? Che cosa richiede la gdo?
Oltre ai fondamentali per instaurare un rapporto di partnership, cioè soddisfare i requisiti base per concordare le forniture, mi riferisco alle specifiche degli articoli (categoria, imballaggi, certificazioni, quantità ecc.), la Gdo richiede ha necessità di continuità. Oggi il distributore non ha la possibilità di perdere fatturato: lo scaffale deve essere rifornito. L’Op è in grado di soddisfare qualsiasi richiesta dei clienti, inerenti agli imballaggi primari e secondari, pellicole, etichette.
Come si contrasta la concorrenza spagnola?
Dobbiamo ricordare che negli anni gli spagnoli hanno investito moltissimo nelle strutture produttive, sulla viabilità, sull’aggregazione. E queste condizioni danno loro un buon vantaggio, fortunatamente e specificatamente alle caratteristiche climatiche, fisiche.
Ma l’areale produttivo dell’Agro Pontino (mi spiace per loro), in Spagna non è duplicabile: ragion per cui possiamo affermare che le caratteristiche quali il gusto, la lucentezza della nostra zucchina scura e altre non hanno eguali. In sintesi la concorrenza spagnola la “combattiamo” come abbiamo sempre fatto con la qualità, fattore che ha fatto crescere il nostro marchio Eurocirce.