Di Pilato Giovanni & Figli opera nel settore ortofrutticolo dal 1978. Commercializza prodotti per il 70-80% italiani, con attenzione alla selezione qualitativa, ai processi di produzione certificati e sostenibili, come quella integrata. Dalla grande vetrina del Mercato Ortofrutticolo di Milano ha aperto uffici e nuova sede logistica a San Giuliano Milanese. Cristiana Dipilato, che rappresenta la terza generazione, è responsabile qualità e individua nuovi prodotti per il lancio. Come il Lemon Snack, un’idea che è risultata vincente.
Come si è evoluto il business della Di Pilato?
Quarant’anni fa l’azienda era solo sulla piazza dell’Ortomercato di Milano. Nel 2014 abbiamo dato una svolta al business per migliorare il servizio con la gdo, che è il nostro principale cliente. Abbiamo acquistato un magazzino a San Giuliano Milanese. E abbiamo iniziato a fornire non solo il prodotto ma anche un prodotto-servizio: per esempio carciofo tagliato, pomodori e limoni confezionati. Oggi il confezionato sta andando alla grande rispetto allo sfuso. Noi puntiamo a promuovere prodotti di qualità premium, distintivi del nostro Paese, guardando alle tipicità del territorio.
Per esempio?
Facciamo un bellissimo lavoro con la Sardegna, dove lavoriamo pomodoro sardo, che è una nostra specializzazione, fornito anche per la pl; poi Carciofo spinoso Dop, le zucchine del Lazio.
Quali sono i criteri di selezione?
Abbiamo fornitori con rapporto consolidato da anni. Anche con i nuovi andiamo sul posto, facciamo audit interni affiancati da nostri consulenti tecnici. Tendiamo a selezionare partner che siano certificati Global Gap: noi lo siamo e a breve avremo anche l’Ifs Food. Con l’Op Ancona, con cui abbiamo una collaborazione da vent’anni, abbiamo lanciato il Lemon Snack.
Di cosa si tratta, dove viene distribuito?
Lo abbiamo lanciato tre anni fa quando ho conosciuto questa pianta in Basilicata, a Policoro, grazie alla Op Ancona. È un incrocio tra lime e kumquat, più piccolo di un limone, di forma leggermente più allungata e molto più succoso. Ha un gusto non acido, ma dolce e la buccia è edibile, non essendo trattata in post raccolta.
Da lì l’idea del Lemon Snack con un packaging che lo raccontasse. Ha un consumo immediato: lo si porta anche in borsa. È un progetto che dura quattro mesi, si chiude ad aprile: la produzione è limitata. Ma c’è una risposta molto positiva dal cliente che viene fidelizzato. Siamo riusciti a inserirlo in tre insegne importanti.
Guardando all’estate, quali altre novità?
Abbiamo una partnership con un’azienda spagnola per un melone baby, anche qui per un consumo veloce: sta in un palmo della mano. Si presenta in un pack di due frutti in vaschetta da 700 grammi, con cucchiaino all’interno e Qr Code per scaricare le ricette. Tra un paio di settimane tornerà a scaffale con la produzione iberica (la precedente era brasiliana per coprire i 12 mesi l’anno).
Cominceremo poi anche questa stagione, verso metà giugno, con il peperone Maremma baby: dolce, nei colori arancio, rosso e giallo. Un’altra referenza lanciata lo scorso anno che ci ha dato soddisfazioni. Lo abbiamo presentato con etichette “parlanti”, con ricette del territorio. Sono prodotti confezionati senza sprechi: l’idea vincente è anche quella. Ovviamente la qualità è un pre-requisito.
