Chiquita apre il suo più grande centro di maturazione europeo di banane #vocidellortofrutta

A Cortenuova, nella Bergamasca, all’interno dell’hub logistico dell’operatore Gi.Ma.Trans, per ottimizzare la logistica del Nord Italia

Stefano Quarti ceo di Gi.Ma.Trans e (a dx) Costabile Romano, responsabile vendite Chiquita Italia
Stefano Quarti ad di Gi.Ma.Trans e (a dx) Costabile Romano, responsabile vendite Chiquita Italia

Chiquita investe nella logistica. A Cortenuova, in provincia di Bergamo, ha inaugurato il più grande centro di maturazione delle banane dal bollino blu in Europa, all’interno dell’hub logistico dell’operatore Gi.Ma.Trans.

Impianto tecnologico con 24 celle di maturazione su 5mila mq di superficie

Le banane Chiquita arrivano in Italia attraverso quattro porti, Vado Ligure, Civitavecchia, Salerno e Gioia Tauro. Il brand dispone, pertanto, di numerosi centri di maturazione in tutta Italia, per minimizzare le fasi di trasporto. Quello di Cortenuova, in una zona ad alta vocazione logistica, è stato creato per garantire forniture rapide e puntuali a tutte le piattaforme della grande distribuzione nel Nord Italia. Ha una superficie di 5mila mq e dispone di 24 celle di maturazione a doppio livello da 48 pallet, 2 linee di confezionamento che producono fino a 45 vassoi/minuto e capacità di stoccaggio.

Le celle assicurano un raffreddamento efficiente con una deumidificazione minima dell’aria interna. Le operazioni di confezionamento avvengono in un’area a temperatura e umidità controllate.Abbiamo costruito un impianto di ultima generazione che ci permette di conservare e maturare le banane, considerando gli aspetti fondamentali del prodotto come l’omogeneità del colore e la miglior shelf-life, valutando al contempo l’efficienza energetica per ridurre i consumi -spiega Costabile Romano, responsabile vendite Chiquita Italia-. Un ciclo di maturazione dura circa 5 giorni e la rotazione del prodotto, da quando entra in magazzino a quando viene spedito, non supera i 7 giorni”.

Le banane vengono portate a una temperatura compresa tra 16,5°C e 17,5°C in circa 10-12 ore, grazie a una ventilazione continua e reversibile. Una volta raggiunta la temperatura desiderata e un’umidità compresa tra l’85% e il 95%, per “deverdizzare” il prodotto viene immessa una piccola quantità di gas etilene con concentrazione compresa tra i 40-600 ppm per circa 24 ore, con continui ricambi d’aria di circa 30 minuti ogni 2 ore. “Utilizziamo macchine confezionatrici di ultima generazione che si adattano automaticamente a qualsiasi formato di vaschetta, permettendoci di ottimizzare il 20% sul consumo del materiale”.

Temperatura sotto controllo a 14 gradi per il trasporto e tracking in remoto

Flotta dell'operatore logistico Gi.Ma.Trans
Flotta Gi.Ma.Trans

Il partner Gi.Ma.Trans vanta un’esperienza trentennale nella gdo. Dispone di una flotta di oltre 200 mezzi, costituita per il 75% da Euro 6 e per il 13% da mezzi alimentati a Lng. “Il nostro hub logistico più recente è stato costruito a Cortenuova perché rappresenta una posizione ottimale per consegnare agevolmente in tutto il Nord Italia -sottolinea l’ad Stefano Quarti-. Tutte le linee di trasporto di cui ci occupiamo, green line (prodotto acerbo) e yellow line (prodotto maturo), avvengono rigorosamente a temperatura controllata.  I nostri mezzi trasportano il prodotto Chiquita a carico completo, caricando le banane dal porto di Vado Ligure in green line, fino al centro di maturazione a Cortenuova”. Questa fase di movimentazione del prodotto avviene a una temperatura di 14 gradi, fino al raggiungimento dei punti di consegna designati. La stessa garantita sulle navi per inibire la maturazione, controllando umidità e ossigenazione durante tutto il tragitto. “I gruppi frigoriferi installati sui nostri mezzi sono di ultima generazione e dotati di termoregistratori, a garanzia del monitoraggio della temperatura; i rimorchi e le unità frigo delle motrici sono integrati con un sistema satellitare autonomo all’avanguardia che permette il tracking da remoto”.

I nuovi container risparmiano il 50% di energia

Chiquita è costantemente alla ricerca di nuove soluzioni per efficientare ogni fase della supply chain proteggendo l’ambiente. “Nel 2019 abbiamo inaugurato un nuovo servizio di logistica con 5 navi portacontainer per trasportare le banane dall’America centrale alle principali destinazioni europee con il miglior tempo di transito del settore -ricorda Costabile-. Questo investimento si traduce in banane più fresche e con una shelf-life più lunga. I nuovi container ultra-efficienti, grazie a software che regolano automaticamente i compressori per il controllo dell’atmosfera, migliorano la qualità della frutta e riducono l’impatto ambientale. Ogni nuovo container è infatti il 50% più efficiente dal punto di vista energetico, riducendo le emissioni di Co2 di 17mila tonnellate all’anno. Inoltre le nuove navi hanno anche contribuito a ridurre la manipolazione della frutta nei porti e aumentato la capacità di stivaggio del 12,5%, grazie a uno stoccaggio più efficiente dalla partenza fino alla destinazione, garantendo la catena del freddo. Questo ci permette di trasportare più banane per viaggio utilizzando meno energia e mantenendo alta la qualità”.

L’impegno di Chiquita per la sostenibilità

Chiquita è da sempre attenta al tema della sostenibilità. Nel 1992 è stata la prima azienda di banane a testare la certificazione Rainforest Alliance, estesa nel 2005 a tutte le piantagioni, insieme ad altre certificazioni internazionali come Global Gap, Grasp, SA8000 e Sai Fsa.

Oggi guida l’intera industry nello sviluppo di nuove soluzioni per far fronte alle sfide più difficili, come la lotta al TR4 e cultivar più resistenti ai patogeni con il progetto Yelloway lanciato in collaborazione con KeyGene, MusaRadix e Wageningen University and Research.

In base al programma 30BY30, l’obiettivo del brand è poi quello di ridurre  le emissioni di Co2 in tutte le attività del marchio del 30% entro la fine del 2030. Gli obiettivi climatici sono stati approvati dalla Science Based Target Initiative nel 2021, rendendo Chiquita la prima azienda frutticola globale a essere riconosciuta dalla SBTi.

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