Alimentari Ortofrutticoli Abc: “A Natale puntiamo sull’esotico di qualità” #vocidellortofrutta

L’azienda, specializzata nell’importazione e distribuzione di frutta tropicale, ha avviato sulla papaya un progetto di comunicazione sul punto di vendita con Gros, come racconta Gregorio Pagni

Gregorio Pagni con Cherubino Pagni
Gregorio e Cherubino Pagni

Quattro centri utilizzati per la gestione delle merci, oltre 30 clienti del canale gdo per una media di 30 referenze a settimana, due mercati ortofrutticoli direttamente presidiati, un’azienda partecipata in Olanda, 75 milioni di euro il fatturato e oltre 100 quello del gruppo, considerando le controllate e partecipate. Sono i numeri di Alimentari Ortofrutticoli Abc, sede a Roma, che da azienda familiare, oggi è diventata una Spa specializzata nell’importazione di frutta esotica, con un suo brand, Billo, sempre più diffuso. Il padre Sandro e successivamente il fratello Attilio, insieme a Francesco Cherubino Pagni, hanno reso questa azienda una realtà importante nel settore. Ci racconta progetti e strategie Gregorio Pagni, che rappresenta la quarta generazione della famiglia e gestisce l’azienda con il fratello Attilio.

Come nasce Abc?

Ci tengo a dire che nonostante l’azienda sia cresciuta ed è sempre di più gestita a livello manageriale, mantiene sempre la sua identità di azienda a carattere familiare. L’attività è partita nel 1925 dal bisnonno, tra i primi a dare il via alla maturazione delle banane con sistemi artigianali, a Roma e provincia per poi espandersi. Con mio nonno Attilio Pagni nel 1949 nasce Alimentari ortofrutticoli Abc.

Oggi come è variato il paniere?

Nonostante le banane occupino un buono spazio nel paniere, oggi possiamo dire di esserci diversificati e di essere diventati competitivi con la maggior parte delle referenze di import. Distribuiamo più di 1 milione e mezzo di cartoni l’anno e il prossimo anno stimiamo un ulteriore aumento. Possiamo offrire un pacchetto di circa 30 referenze medie a settimana per la gdo. Importiamo agrumi da più provenienze e insieme all’offerta italiana vogliamo offrire il prodotto ai nostri clienti 12 mesi l’anno. Importiamo direttamente dai Paesi d’origine e ci vantiamo di avere instaurato negli anni forti collaborazioni con alcuni dei migliori produttori di tutto il mondo. L’avocado è ormai una referenza in crescita da molti anni diventato un must have come ananas e banane. Vendiamo sia le varietà verde, sia Hass, con diversi livelli di maturazione.

L’azienda come è cambiata?

Ha un approccio manageriale. È diventata forte nella gdo e mercato tradizionale. Ci sono category management per ogni tipologia di prodotto, esotico, banane, ananas, agrumi. A livello logistico dispone di diversi punti su tutta la penisola, 4 centri distributivi, Roma, Bergamo, Livorno e San Pietro in Casale. Abbiamo poi degli stand al mercato ortofrutticolo di Roma e a Verona.

Qual è la politica nella selezione dei prodotti?

Abbiamo tra i migliori fornitori al mondo che seguono parametri specifici di sostenibilità. Devono avere certificazioni di base su ambiente, condizioni di lavoro, spreco. Rispettano i nostri capitolati perché poi i nostri clienti ci chiedono a loro volta certificazioni di tracciabilità, a livello fitosanitario eccetera.

Recentemente avete presentato un progetto di collaborazione con Gros-Maestri del Fresco focalizzato sulla papaya.

Progetto papaya con Gros
Progetto papaya in un punto di vendita di Gros

È stato un progetto di un giorno su tre punti di vendita di Roma e dintorni. Prevediamo di fare altre attività del genere con lo stesso retailer e magari su qualche altra piattaforma del Nord. La papaya è tra i fiori all’occhiello del nostro pacchetto esotico. Siamo molto competitivi come qualità, con fornitori dal Brasile. Noi la importiamo via aerea, ci mette un giorno, e in circa 10 giorni è sulle tavole dagli italiani, una volta che è staccata dall’albero. L’abbiamo proposta a un retailer, promuovendola nel negozio per educare il consumatore, con flyer informativi su proprietà, ricette, storia del prodotto. Abbiamo prodotti a marchio nostro, Billo, circa una decina in assortimento, e stiamo man mano ampliando: ananas, banane, agrumi, cocco decorticato, pere, meloni. Da poco abbiamo fatto il restyling del logo.

Natale è tradizionalmente il periodo in cui si acquista più frutta esotica: su quali prodotti puntate per le Festività?

A parte il core dell’azienda, direi anche i litchi che a Natale sono molto richiesti, porteremo anche ciliegie e super esotico. Anche se punteremo principalmente sul concetto di qualità dell’esotico tradizionale: papaya e mango via aerea non possono mancare sulle tavole degli italiani.

 

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