L’abbiamo già sostenuto in passato: la sinergia tra i concetti “made in Italy”, “dieta mediterranea” e “cucina vegana” esalta il patrimonio alimentare italiano (leggi l’articolo, pubblicato sul nostro sito, lo scorso mese di dicembre in tema di panettoni e dolci natalizi: “Se non ha né uova né burro non è panettone, ma chi segue davvero la ricetta tradizionale?”). Patrimonio alimentare che storicamente è composto di innumerevoli piatti 100% vegetali.
Tale sinergia si profila, però, driver di interesse anche per le aziende italiane dell’industria alimentare che vogliano misurarsi con i mercati internazionali. A sottolinearlo è l’Osservatorio VeganOK, che pochi giorni fa ha lanciato la nuova edizione del Rapporto su consumi, mercati e trend alimentari per il 2018.
Dal paniere Istat al filone Veg-Med
A novembre 2017, su #FPMag – Winter Edition (sfoglia la versione online della rivista) abbiamo dato ampio spazio alla “rivoluzione vegan” in Italia, a fronte dell’ingresso nel paniere Istat – per la prima volta – di (alcuni) prodotti vegani.
Ma sembra che i prossimi 12 mesi mettano in piatto novità ancora più numerose e interessanti: dal filone “Veg-Med” – segnato dal progressivo abbandono dei gusti troppo “etnici” a favore di pietanze più in sintonia con i gusti tipici della tradizione mediterranea – al trend che il Report 2018 dell’Osservatorio VeganOK definisce “Dal laboratorio alla tavola”, in cui domina la ricerca che spinge per creare in laboratorio fonti alternative alle proteine animali. Ma procederemo per gradi (le interviste per approfondire tutti gli aspetti di quest’ultima tendenza sono in corso).
2018, Anno nazionale del cibo italiano
Il 2018 è l’“Anno nazionale del cibo italiano”. A proclamarlo, i ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dei Beni Culturali e del Turismo, che a partire da questo mese avviano una serie di manifestazioni, iniziative ed eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia. Un’occasione in più per promuovere il valore del made in Italy alimentare, lungo il nostro Stivale e nel mondo, ma anche per sostenere le potenzialità della triade sinergica “made in Italy”, “dieta mediterranea” e “cucina vegana” – di fronte al parterre di consumatori non vegani (estendendo, quindi, le possibilità di fruizione e uscendo dalla logica delle nicchie di consumo).
Mangiamo strano? No, grazie
Il nuovo Rapporto dell’Osservatorio VeganOK dichiara che, per il 2018, la “nuova normalità” in fatto di alimentazione è il 100% vegetale. E non solo per coloro che hanno fatto una scelta vegan.
Pare così che i prodotti dai nomi impronunciabili ed esotici, che hanno conquistato la ribalta in questi ultimi anni, debbano cedere il passo di fronte ai piatti della tradizione: capponate di verdure, farinate, ribollita toscana, panforte, pasta e ceci… Tutte ricette vegan per natura, perfettamente allineate alla dieta mediterranea: prodotti quindi “maturi”, presenti da sempre sul mercato, non formulati per i consumatori vegani e, soprattutto, 100% vegetali.
Tant’è che molti brand dell’industria alimentare, che prima non volevano relegare il loro prodotto a una nicchia di mercato, oggi stanno cavalcando questa opportunità segnalandone in etichetta l’idoneità alla dieta vegana e rassicurando i consumatori italiani di più ampia estrazione anche sulle caratteristiche “etiche” degli stessi.
Ritorno di fiamma per la tradizione italiana 100% vegetale
Non solo zuppe e primi piatti, dunque, ma anche contorni, condimenti e preparati che recuperano la tradizione mediterranea, il gusto tanto caro a noi italiani, garantendo l’assenza di prodotti derivati dagli animali per un pubblico non solo vegan, ma molto più ampio. Il 2018, dunque, sarà all’insegna della sana alimentazione con un deciso ritorno di fiamma per ciò che la nostra storia culinaria ci ha insegnato.
Attenti alla “tecnologia” in tavola
Come conferma l’Osservatorio VeganOK, sembra stiano perdendo terreno le tentazioni esterofile ma questo trend non è esente da nuovi, complessi meccanismi industrial-alimentari, che prefigurano altrettanti scenari non sempre rassicuranti. L’Osservatorio VeganOK, infatti, annuncia anche un filone parallelo: “Dal laboratorio alla tavola”. Ma su questo trend le indagini sono attualmente in corso e vi aggiorneremo nel più breve tempo possibile.
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