Aggiornamento 13 ottobre: abbiamo aggiunto la nota dell’amministratore giudiziario, in fondo al pezzo
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“Spreafico non è stata commissariata e non è accusata di caporalato. E continua a operare con regolarità nella sua quotidianità. Il cda rimane in carica e continua il suo lavoro”. Lo afferma in una nota il presidente della società, Ferdinando Spreafico, in merito a un’inchiesta, avviata dalla Procura di Milano, a carico degli esponenti delle cooperative Consorzio Lavoro Più e Consorzio Servizi Integrati, che si occupano di logistica e che avevano Spreafico tra i loro clienti.
Le cooperative Consorzio Lavoro Più e Consorzio Servizi Integrati non facevano e non fanno parte della realtà societaria del gruppo Spreafico
“Abbiamo ricevuto dal Tribunale di Milano -scrive il presidente- una notifica in cui si rendeva noto che in seguito a un’inchiesta per caporalato a carico degli esponenti delle cooperative Consorzio Lavoro Più e Consorzio Servizi Integrati, ex fornitori di logistica della nostra società, è stato nominato un amministratore giudiziario che avrà il compito di verificare i rapporti con le società di logistica che collaborano con il nostro gruppo. Spreafico non è accusata del reato di caporalato e la nomina dell’amministratore giudiziario trova ragione proprio nella stessa terzietà della Società rispetto alle cooperative indagate per questo illecito ed è una misura dovuta e circoscritta di prevenzione”. Le cooperative Consorzio Lavoro Più e Consorzio Servizi Integrati non facevano e non fanno parte della realtà societaria del gruppo Spreafico, precisa la nota.
“Quanto alla notizia circa un sequestro di denaro -aggiunge- teniamo a precisare che questo è disancorato dal provvedimento del Tribunale di prevenzione e ammonta a circa 3 milioni di euro, non 6 milioni come descritto a livello mediatico. È stato gestito con le disponibilità finanziarie dell’azienda e siamo certi che verrà riconosciuto il corretto operato della Spreafico. Questo provvedimento, di natura fiscale, non avrà nessuna conseguenza sul normale proseguimento delle nostre attività e la gestione dei rapporti con clienti e fornitori”.
La nota dell’amministratore giudiziario Piero Antonio Capitini
*** vi scrivo in qualità di Amministratore Giudiziario, nominato dal Tribunale di Milano, Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, ai sensi dell’art. 34 D.Lgs. 159/2011, con l’incarico di individuare modalità organizzative che assicurino la tutela della forza lavoro a vario titolo impiegata nella gestione della logistica della Spreafico Francesco e F.lli s.p.a..
Il provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, eseguito in data odierna, non interviene sulla proprietà né sulla governance della società, che continuano a mantenere i loro poteri e le prerogative fissate dallo statuto sociale e dalla normativa vigente.
La gestione dell’operatività aziendale resta quindi appannaggio degli organi ad essa deputati, i quali mantengono il loro abituale assetto.
L’intervento giudiziario sarà, infatti, esclusivamente diretto alla verifica dei rapporti contrattuali in essere nel settore della logistica e alla implementazione di procedure organizzative volte a scongiurare fenomeni di utilizzo improprio della forza lavoro fornita da soggetti giuridici operanti nel settore dei servizi logistici, a garanzia dell’occupazione e del rispetto della normativa di settore.
La Spreafico Francesco e F.lli s.p.a. continuerà a svolgere ordinariamente la propria attività di produzione, confezionamento e distribuzione, con i medesimi standards di qualità dei prodotti e di affidabilità del servizio di consegna, senza alcuna interruzione o pregiudizio nella gestione degli ordini e delle commesse in essere.
La presenza dell’Amministrazione Giudiziaria, che avrà durata annuale, rappresenta, quindi, un presidio a tutela della legalità, a garanzia della società e dei terzi.
Per tali ragioni vi chiediamo di sostenere questo percorso di parziale riorganizzazione aziendale, mantenendo inalterata la fiducia finora accordata alla Spreafico s.p.a..