Con l’inaugurazione, questa mattina, della nuova area mercatale, Bologna archivia un percorso lungo e pieno di ostacoli che ha portato – non senza accese discussioni – alla costruzione di un gioiello di tecnologia funzionalizzato alla movimentazione nazionale dei prodotti ortofrutticoli (sostenibili e di qualità) e vocato naturalmente all’export del made in Italy.
La politica. «Il nuovo Caab – ha spiegato il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina intervenuto all’inaugurazione insieme al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – non rappresenta un evento importante solo per Bologna ma, sulla scia dell’Expo che si è da poco concluso, è un evento rilevante per tutto l’agro-alimentare italiano».
Rilevante soprattutto se si considera che l’obiettivo che si è prefissato Martina è quello di riuscire a raddoppiare l’export agro-alimentare che già da quest’anno ha registrato dati record.
«Per la sua concezione logistica e operativa – ha affermato il direttore generale, Alessandro Bonfiglioli – la Nuova area mercatale è il più moderno centro agroalimentare europeo. Oltre 50.000 mq di stabilimento e uffici totalmente ecosostenibili dal punto di vista energetico, dotati delle più recenti tecnologie informatiche antisismiche ed antincendio. E’ stato realizzato in un anno senza un euro di denaro pubblico».
L’Emilia-Romagna. L’agroalimentare rappresenta la seconda voce dell’export italiano dopo la meccanica e la meccatronica. E in questo l’Emilia-Romagna, con il suo giro d’affari da circa 6 miliardi di euro di export, è una delle regioni di punta che, dopo l’inaugurazione del Caab, potrà dare la volata definitiva all’ultimo tassello della strategia, ossia la realizzazione di Fico-Eataly World, il grande parco di educazione alimentare da 6 milioni di visitatori l’anno che rappresenterà il meglio della produzione italiana.
«Bisogna fare attenzione però – avverte il ministro Galletti – perché Fico che è un progetto così importante potrebbe trasformare la vocazione di Bologna. Non c’è dubbio che qui c’è una grande tradizione agro-alimentare ma noi non siamo solo una capitale del cibo. Abbiamo molto altro e per valorizzare tutto quanto occorre che Fico diventi una grande operazione culturale e di formazione. Questa è la grande sfida che abbiamo davanti».
I mercati generali. Il ruolo che i mercati all’ingrosso stanno acquistando nell’immaginario operativo della politica è ben delineato dal piano nazionale della logistica che sta portando avanti Graziano Del Rio, ministro ai trasporti, e che è stato da poco varato dal consiglio dei ministri.
«Lo stralcio dell’articolo 11 dal collegato agricoltura – precisa Valentino Di Pisa, presidente di Fedagro, l’associazione nazionale dei grossisti che sul punto ha pubblicamente interrogato il ministro Martina – è stato compensato dall’inserimento delle piattaforme logistiche dei mercati all’ingrosso all’interno del piano nazionale sulla logistica».
«Dentro questo piano – spiega Martina – miriamo ad avere un grande focus dedicato alla logistica agroalimentare. Oggi ci sono tutte le condizioni perché si riesca a fare il salto di qualità. Siamo interessati a fare un lavoro di cooperazione tra tutti i soggetti che sono attivi nella movimentazione dei prodotti agro-alimentari come i mercati all’ingrosso e Gdo. Sappiamo dal mio punto di vista che bisogna stringere di più il rapporto tra i produttori e gli altri anelli della catena in particolare arrivare al cittadino per vie distributive logistiche che aiutino a remunerare innanzitutto il prezzo e il costo della produzione agricola. Oggi ci sono le condizioni per farlo a partire dall’identificazione di alcune piattaforme strategiche che consideriamo fondamentali».
La fondazione. Tra gli obiettivi prefissati dal nuovo Caab, anche quello di promuovere il consumo di frutta e verdura. «Promuoveremo la produzione, la commercializzazione e quindi il consumo di frutta e verdura sostenibili e di alta qualità – ha chiarito Andrea Segrè, presidente di Caab –. Anche per questo abbiamo in programma la costituzione di una Fondazione per l’educazione alla sostenibilità e alla buona alimentazione, con il compito di promuovere la Dieta Mediterranea, l’unica dieta sostenibile sia dal punto di vista della produzione che del consumo alimentare».