Pomorete, la prima filiera italiana del pomodoro, amplia il suo raggio d’azione con l’ingresso di Number 1, operatore logistico specializzato nel settore alimentare. Pomorete, come chiarisce il nome, è un contratto di rete interregionale (Emilia Romagna e Lombardia) con l’obiettivo di tracciare e certificare tutti gli anelli della catena agroalimentare del pomodoro. Dall’analisi dei terreni al collocamento del prodotto sugli scaffali, passando per la coltivazione, la gestione dei mezzi tecnici e delle risorse idriche, la lavorazione industriale, i trasporti e la distribuzione finale. È quindi un progetto aperto a diversi imprenditori: Number 1 aderisce all’iniziativa insieme con altre nove imprese (Acp International Food, Agrimpianti, Agrofata, Asi, Isea Group, Steriltom, Ecosistemi, Seedling Tomato, Solfarm Europe), nell’ambito di Confapi Piacenza.
La nuova rete permetterà a Number 1 di sviluppare le sue competenze collaborando con gli altri attori della filiera, non solo nel comparto della logistica, ma anche per attività di fine linea o recupero e riutilizzo degli imballaggi. Inoltre, il contratto di rete permetterà a Number 1 di realizzare abbinamenti di consegne, rendendo i trasporti più efficienti, grazie a una maggiore concentrazione dei carichi. Questo porterebbe anche vantaggi a livello di logistica verde, insieme con altre soluzioni che vedono il crescente impegno di Number 1, tra cui l’uso di mezzi elettrici, sistemi fotovoltaici e tecnologie led. riduzione delle emissioni inquinanti, la costituzione di un parco automezzi elettrico e l’utilizzo del fotovoltaico e delle tecnologie led.
Il territorio coperto da Pomorete (tra le province di Piacenza, Parma, Pavia, Mantova, Cremona e Lodi) è il secondo in Italia, dopo la Puglia, per la produzione di pomodoro da industria. Le potenzialità del bacino sono pari a 3,5 milioni di quintali di pomodoro trasformato, pari a circa il 20% del totale italiano. Come ha spiegato Giampaolo Calanchi, amministratore delegato di Number 1, «Pomorete è un progetto che consente agli operatori di superare i vecchi schemi di competizione, per muoversi verso un mercato sempre più attento a proposte di qualità, ma anche efficienti dal punto di vista dimensionale e organizzativo. L’obiettivo è fare squadra per arrivare pronti all’appuntamento di Expo 2015, che può costituire un trampolino di lancio sia per la filiera del pomodoro, sia per l’intero sistema logistico italiano».