Grande affluenza negli stand nel corso della seconda giornata di Interpoma. Tanti i produttori in visita, in particolare trentini e altoatesini, ma anche quelli provenienti da altre regioni italiane. Numerosa l’affluenza estera, in particolare asiatici, americani ed europei, segno che il settore gode di un appeal senza precedenti.
Le fiere di settore piacciono, in particolare questa, anche se il fatto di giocare in casa aiuta. Non dimentichiamo, infatti, che questa regione rappresenta i due terzi della capacità produttiva nazionale e che qui ci sono i più maggiori player del settore a livello europeo.
Ovunque si avverte l’importanza del confronto, perché il settore si sente sotto assedio per alcune criticità evidenti, in particolare quelle dettate dai dossier aperti a livello comunitario sull’utilizzo dei fitofarmaci e sul packaging. Per questo, secondo quanto commentato dai vertici delle organizzazioni di produttori, la fiera rimane un momento di condivisione prezioso al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare tutti.
Interpoma Congress: focus su robotica e modelli predittivi
Nella seconda giornata del congresso si è parlato molto di tecnologie robotiche per la raccolta, la potatura e il diradamento, di sensori che utilizzano l’intelligenza artificiale per formulare modelli predittivi, di big data e machine learning. Il futuro sembra giocarsi sulla guida autonoma dei veicoli e sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di rilevamento e monitoraggio.
All’estero, in particolare negli Usa, questi sistemi sono ampiamente diffusi, anche se occorre specificare che gli areali produttivi americani non sono comparabili ai nostri, in particolare quelli di certe regioni italiane come il Trentino Alto Adige o la Valtellina. La parola d’ordine è comunque la digitalizzazione, dalla fase di pre raccolta, all’immagazzinamento del prodotto. Non sono ancora risolti i dubbi sui costi e sull’accessibilità delle tecnologie e, soprattutto, sulla capacità di organizzare i dati raccolti.
Interpoma Award: premiate le tecnologie che tendono alla sostenibilità
Assegnati gli Interpoma Award 2024, i riconoscimenti rivolti alle aziende espositrici. Il tema di questa edizione è stato il “digital orchard”, ovvero l’impiego delle nuove tecnologie digitali applicate alla gestione del meleto in grado di ridurre, in particolare, l’impiego di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, in linea con le direttive della strategia Farm to Fork 2030.
Il premio principale è andato all’australiana BioScuot con il prodotto Spore Scout, un’innovativa tecnologia per il monitoraggio e la diagnostica delle patologie fungine in campo. Due le menzioni speciali: una per l’azienda belga Agromanager con il prodotto omonimo, una soluzione di gestione delle informazioni aziendali (Smart Agricolture) e una per la slovena Trapview per il suo innovativo sistema di trappole digitalizzate con le quale si arriva a monitorare fino a 60 parassiti.
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