Cambiamenti climatici ed emergenze fitosanitarie. Sono soprattutto questi i fattori che più spesso vengono menzionati quando si parla della serissima situazione che sta mettendo in grave difficoltà il settore ortofrutticolo nazionale, in particolare per le produzioni di frutta. Gli operatori invocano soluzioni dal mondo della ricerca in particolare contro la cimice asiatica.
La vespa samurai contro il flagello della cimice asiatica
“Una soluzione chimica non esiste in nessuna parte del mondo –puntualizza l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Simona Caselli, durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati delle ricerche compiute dal Crpv nell’ambito dei Gruppi operativi per l’innovazione, finanziate con il Psr regionale 2014-2020–. Abbiamo condiviso la strategia applicata in Emilia-Romagna contro la cimice asiatica con le altre sei Regioni del Nord Italia coinvolte nel problema e abbiamo inviato una lettera congiunta al neo ministro alle Politiche agricole Teresa Bellanova in cui chiediamo supporto per gli agricoltori, come sollevarli dalle imminenti scadenze contributive e fiscali dopo una campagna di mancata redditività”.
Un piano straordinario a sostegno degli agricoltori
Rispetto al decreto che consente l’ingresso in Italia della Vespa Samurai per contrastare la cimice asiatica, Caselli precisa che non si tratta però di una soluzione immediatamente applicabile su larga scala: “Prima deve essere studiata dal Crea per verificare l’impatto che può avere sul nostro ecosistema. Se tutto va bene ci vorranno almeno quattro anni prima che si arrivi ad avere sotto controllo la cimice. Occorre perciò un piano straordinario nazionale con sostegni per gli agricoltori per questo lasso di tempo”.
La vespa samurai è un’antagonista che parassitizza le uova; già usata in Cina, consente di controllare la proliferazione della cimice ma non di debellarla.
Caselli annuncia anche la messa a punto di un protocollo per i cittadini in cui si spiega come agire nelle case e rileva che la cimice non è un problema solo agricolo, ma anche commerciale perché i paesi non contaminati come l’Australia stanno bloccando merci di ogni tipo alle frontiere per controlli meticolosi e quarantene.