Il rilancio della Pesca e Nettarina di Romagna Igp

Riscossa in vista per la Pesca e Nettarina di Romagna Igp. Dopo anni di difficoltà, dal 2023 pare che in Emilia-Romagna si sia fermato il calo di superfici investite a nettarine: sembrano lontani anni luce i tempi in cui un produttore, in segno di protesta, abbattè tutti i propri alberi di pesco per sostituirli con del più remunerativo frumento e ora la coltivazione di pesche e nettarine sembra avere ridestato l’interesse degli operatori.

Emilia-Romagna prima regione in Italia, i consumi ripartono

Secondo Cso Italy in Emilia-Romagna, che resta in ogni caso la prima regione italiana per produzione con il 25% del totale, resistono 1.700 ettari a pesche e 4.800 ettari a nettarine grazie anche a un buon ricambio varietale che ha privilegiato varietà a maturazione tardiva, con un calendario meglio distribuito e meno sensibile alle sovraproduzioni. Anche i consumi sono incoraggianti: dalle elaborazioni effettuate sempre da Cso Italy sui dati rilevati da Gfk, risulta che dal 2022 al 2023 il consumo di pesche è aumentato dell’1% e quello di nettarine addirittura del 3%. Anche il bacino dei consumatori è cambiato: “Se fino a poco tempo fa -rileva Daria Lodi di Cso Italy- la nettarina era considerata più popolare tra i consumatori giovani e la pesca invece preferita da quelli di una certa età, oggi c’è stata una totale inversione di tendenza. Abbiamo infatti registrato un aumento del 12% degli acquisti di pesche tra il pubblico under 35, forse anche grazie all’introduzione sul mercato di nuove varietà di pesche piatte, mentre gli acquisti di nettarine sono lievitati del 5% nella fascia over 65”.

La gdo tiene le posizioni ma il retail tradizionale recupera

Anche i dati sui canali distributivi e di acquisto riservano qualche sorpresa: la Gdo mantiene saldamente le sue posizioni, con la sottocategoria dei discount che nel 2023 addirittura cresce dell’8% rispetto al 2022. Ma ancora più inaspettato è l’exploit dei fruttivendoli tradizionali e dei rivenditori specializzati, che inerpicano dell’11% in confronto all’anno precedente. Anche il mondo del retail e della grande distribuzione sembra riporre in questo nuovo progetto grandi speranze. Germano Fabiani di Coop Italia sostiene che “avendo una disponibilità stagionale   molto ristretta nel tempo è fondamentale concentrare gli sforzi e le attività, con strategie che consentano a questi prodotti una sempre maggiore penetrazione a livello di valori gustativi e produttivi nei consumatori italiani e all’estero. È questa la chiave per raggiungere le persone e fargli comprendere l’alto valore di un prodotto a marchio Igp rispetto agli altri” mentre secondo Luca Cardamone di MD Discount “il ruolo della comunicazione all’interno dei reparti ortofrutticoli è  fondamentale per trasmettere la qualità premium di un prodotto. All’interno dei nostri discount i risultati dei prodotti Igp sono sorprendenti. Attraverso un rapporto diretto con il prodotto e le sue   qualità, i consumatori ne percepiscono il valore e sono più portati ad acquistarlo”.

Una nuova campagna di comunicazione

E’ in questo contesto di rinnovata fiducia che a partire da metà 2024 ha preso il via una nuova e innovativa campagna di comunicazione per rilanciare l’immagine della Pesca e Nettarina di Romagna Igp, campagna realizzata nell’ambito del progetto promozionale finanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Piano di Sviluppo 2023-2027. “Il legame tra prodotto e territorio – spiega Paolo Pari, presidente del Consorzio di Tutela Pesca e Nettarina di Romagna Igp – è molto forte. I dati si attestano intorno al 70% di persone che associano la pesca e la nettarina con l’Indicazione Geografica Protetta. Questo dato ci rende consapevoli del fatto che c’è margine di crescita in termini di volumi prodotti e commercializzati soprattutto in un momento come quello attuale dove il localismo è un valore riconosciuto dal consumatore. Le superfici certificate Igp sono attualmente 900 ettari ma il potenziale di crescita è rilevante, soprattutto se c’è sinergia tra produzione e distribuzione”.

La campagna commerciale e di comunicazione si rivolge prevalentemente ai giovani dai 25 ai 45 anni e mette in primo piano i produttori, protagonisti indiscussi di questa rinascita romagnola. La campagna di comunicazione biennale raggiungerà 60 milioni di contatti e sarà programmata su tutti i canali digitali attraverso contenuti video, immagini, testimonianze e uno spot pubblicitario per il canale YouTube. Le storie, le difficoltà, le sfide quotidiane dei produttori Igp saranno oggetto anche di un podcast audio e video di 10 puntate dedicato alla pesca e nettarina di Romagna Igp.  La   campagna di   comunicazione   punterà tutto sui contenuti valoriali   legati   ad   un prodotto come la pesca e nettarina e ai suoi produttori che ne determinano l’unicità nota ed apprezzata in Italia e in Europa.

I produttori accettano la sfida

Una sfida, quella del rilancio, che a quanto pare è stata accettata di buon grado dai principali produttori di pesche e nettarine dell’areale romagnolo. Secondo Mirco Zanelli di Apofruit “il localismo è il fulcro dell’IGP, perché permette di difendere e diffondere le caratteristiche uniche di un territorio e dei suoi prodotti, in Italia e all’estero È una sfida che si ritrova inserita in profondi cambiamenti a livello di clima e che dobbiamo affrontare continuando a puntare sulla qualità e la competitività della produzione” mentre Enrico Bucchi di Alegra sostiene “l’importanza di promuovere le caratteristiche di Pesca e Nettarina attraverso campagne di promozione per una conoscenza sempre più diffusa della loro unicità. La forza della Pesca e Nettarina di Romagna Igp sta nelle sue caratteristiche premium, che gli permettono di differenziarsi naturalmente dagli altri competitor. È un progetto ambizioso, con caratteristiche di rottura rispetto ai canali tradizionali, ma che ci permetterà di mettere in risalto l’unicità dei territori e della storia romagnola come luogo per eccellenza nell’agricoltura italiana”.

Anche per Vincenzo Finelli di Orogel Fresco “l’autenticità non significa rendere un prodotto più bello ma riconoscere gli sforzi dei produttori nel coltivare frutti di qualità superiore che, grazie al  disciplinare, garantisce caratteristiche organolettiche di grande valore” mentre Antonio Zani di Granfrutta Zani ritiene che si debba “dare tempo e fiducia a queste varietà autoctone, sperimentando la loro introduzione che ci permetterà di mantenere quella  qualità che il marchio IGP rappresenta”.

I frutteti protetti contro il cambiamento climatico

Ma c’è un’incognita non da poco che pesa su questa entusiastica operazione di rilancio, ed è rappresentata dai cambiamenti climatici e da tutte le conseguenze che si stanno portando appresso. Gelate, grandinate improvvise, alluvioni, siccità, nuovi parassiti, estati precoci e inverni fuori stagione, sono tutti fattori che, al netto della buona volontà, possono vanificare anni di sacrifici e di investimenti. Ecco perché è indispensabile sempre di più investire in protezioni per i frutteti e gli impianti. Ecco perché la Regione Emilia-Romagna, tramite il proprio assessorato all’Agricoltura, ha lanciato il piano “Frutteti Protetti” che punta a stimolare la realizzazione di mille ettari di nuovi impianti frutticoli con un approccio che guarda alla difesa da tutti i tipi di avversità. “La nostra convinzione – sottolinea Valtiero Mazzotti, direttore generale dell’assessorato – è che per la tenuta e il rilancio della frutticoltura sarà vincente avere una produzione costante e di qualità, possibilmente caratterizzata da un marchio come l’Igp che assicurando forniture regolari, riuscirà anche a rilanciare l’affidabilità di un sistema produttivo che può tornare a dare soddisfazione e buona occupazione”.

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