Entro la fine del 2022 Spreafico presenterà il primo bilancio di sostenibilità e congiuntamente la Dichiarazione non finanziaria (Dnf). L’azienda anticipa così le disposizioni della nuova direttiva europea che estende l’applicazione del reporting di sostenibilità a tutte le grandi imprese con determinati livelli di fatturato e numero di addetti.
Risparmio energetico, packaging, valorizzazione e sviluppo della filiera i temi chiave
La nuova normativa Ue riguarderà dal 2025 circa 49 mila grandi imprese europee (sostanzialmente con almeno 40 milioni di fatturato e 250 addetti medi annui), si stima, e in Italia l’obbligatorietà del report di sostenibilità toccherà circa 5 mila imprese (finora era volontario), mentre circa 200 già predisponevano obbligatoriamente la Dnf.
Il 13 settembre Spreafico ha avviato la fase di analisi di materialità. Sono stati coinvolti 15 stakeholder rappresentativi di altrettante categorie, dal retail alla finanza, con cui Spreafico si interfaccia quotidianamente. A coordinarli, Ambrosetti, knowledge partner della società. L’obiettivo è identificare insieme i temi chiave alla base della redazione del bilancio di sostenibilità. Spreafico punta a mettere al centro le best practice definite con gli stakeholder nei temi più diversi: dal risparmio energetico al packaging del prodotto, fino alla valorizzazione e sviluppo della filiera e delle competenze. Gli obiettivi di medio e lungo termine che l’azienda si impegnerà a raggiungere saranno inseriti contestualmente nel proprio piano industriale.