Melinda ha presentato il primo bilancio di sostenibilità, dove ha messo nero su bianco i risultati raggiunti, forte di un’attenzione all’ambiente che è nel dna del Consorzio. Risparmio energetico, gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura rigenerativa, agricoltura 4.0 tra i temi che caratterizzano la prima pubblicazione. “Da anni Melinda si impegna nella promozione della propria responsabilità sociale e ambientale d’impresa e nello sviluppo di soluzioni sempre più sostenibili per i prodotti e i processi, ora è necessario compiere un ulteriore passo in avanti” ha sottolineato Luca Zaglio, direttore generale di Melinda.
Energia solo da fonti rinnovabili
Presentato presso la Federazione trentina della Cooperazione, il rapporto, è redatto in conformità agli standard Global Reporting Initiative (Gri) e prosegue il percorso iniziato nell’ambito del progetto Trentino Frutticolo Sostenibile promosso da Apot, già autrice del suo bilancio di sostenibilità.
Sul fronte energetico notevoli sono i risparmi legati all’impiego e all’espansione delle celle ipogee, che, permettono di impiegare meno energia nel confronto con i magazzini di superficie. Il Consorzio si basa poi da tempo su una fornitura 100% rinnovabile grazie all’energia idroelettrica e a quella fotovoltaica dai pannelli installati sui tetti degli impianti di conservazione e lavorazione (quest’ultima in via di raddoppio in base al nuovo piano di sviluppo).
Tutela del suolo
Melinda ha sposato la tecnologia per proporre prodotti da agricoltura rigenerativa. Un esempio è la riduzione dell’impiego degli agrofarmaci nei campi grazie all’impiego di Sophia (Spray Overcanopy PHytosanitary Innovative Application), un sistema di precisione a punto fisso per l’applicazione dei trattamenti, che consente di indirizzare gli antiparassitari in modo mirato sulle colture, riducendo le emissioni di CO2.
Con xFarm Technologies e dss+, ha poi lanciato un progetto pluriennale, che coinvolge un gruppo selezionato di aziende agricole, per la redazione di un protocollo delle buone pratiche di rigenerazione e salvaguardia del suolo.
L’impiego dell’irrigazione a goccia sul 97% dei meleti e l’uso di un sistema di riciclo negli impianti di selezione permettono, infine, un risparmio idrico del 30% rispetto ai sistemi tradizionali.
Le iniziative di Apot
Apot ha poi aggiornato sulle iniziative in corso. l’Associazione collabora a un progetto di economia circolare che coinvolge la cooperativa di allevatori Alta Anaunia Bioenergy, nel comune di Romeno. Questa ha realizzato un biodigestore per produrre energia a partire dagli effluenti zootecnici trasformandoli in digestati destinati ai frutticoltori della Val di Non.
Da segnalare il biomonitoraggio con le api. Attraverso il lavoro della Fondazione Mach si riescono a ottenere dati importanti sul clima e sul livello di ospitalità dell’ambiente agricolo. Infine l’innovazione varietale, grazie all’introduzione di cultivar di mele resistenti che, grazie alle caratteristiche genetiche, sono protette dalla ticchiolatura.