Definire un percorso che accomuni la parte produttiva e la distribuzione, in particolare attraverso l’uso di nuove tecnologie. Questo il filo conduttore del GlobalGap Summit, ospitato recentemente a Varsavia. Presenti oltre 250 delegati e una significativa partecipazione italiana, con Alessandro Dalpiaz, membro dell’Advisory Board di GlobalGap, Simona Rubbi e Chiara Bignami di Cso Italy, che coordinano il Gruppo nazionale di lavoro Italiano di GlobalGap.
Una certificazione essenziale per unire produzione a distribuzione
All’attenzione i punti più problematici degli standard Ifa e Grasp, oggi a un punto cruciale di implementazione. Focus non solo sugli obiettivi di sicurezza alimentare e ambientale, ma anche sulle implicazioni operative per le Organizzazioni e per i produttori attraverso il ruolo degli organismi di controllo.
La direttrice generale Elmé Coetzer e altri membri dello staff hanno condiviso con grande disponibilità le proposte riguardanti i punti di miglioramento dello standard. Le linee guida del Grasp V 2 sviluppate la scorsa primavera dal Gruppo di lavoro italiano stanno per essere rese ufficiali.
“GlobalGap – afferma Alessandro Dalpiaz – rimane uno strumento centrale per il dialogo della produzione con il mondo della distribuzione. Diversi passi vanno ancora fatti per rendere gli standard migliori in rapporto alle esigenze dei produttori, ma si percepisce oggi un’apertura nuova”.
“Il nostro Gruppo Nazionale di Lavoro -dichiarano Simona Rubbi e Chiara Bignami- è importantissimo per migliorare l’applicazione dello standard in Italia. Questo nostro ruolo è ulteriormente rafforzato dalla connessione con gli altri Gruppi Nazionali di Lavoro di Belgio, per esempio, Olanda, Francia, Spagna, Si tratta di uno standard globale, ma la sua applicazione tiene conto della realtà”.