L’idroponica in serre semichiuse decollerà nei prossimi 5-10 anni ed è ideale per la coltivazione di lattuga. Le previsioni sono di Rijk Zwaan Italia, filiale della multinazionale olandese leader nella ricerca, produzione e commercializzazione di sementi da orto.
Con questo sistema si coltivano ortaggi a foglia in ogni parte del mondo, con pochissima acqua e quasi nessun pesticida
“Questo tipo di serre è nato per la coltivazione di frutta – afferma Marc Celis, crop specialist presso l’azienda di breeding orticolo Rijk Zwaan –, ma sono sempre di più i produttori che scelgono di utilizzarle per produrre lattuga in idroponica. Negli Usa, in Canada, Giappone ed Europa, la produzione in serre semichiuse è associata all’utilizzo del sistema Nft (Nutrient Film Technique) e talvolta all’aggiunta di sistemi di illuminazione artificiali.
I sistemi di areazione posti al di sotto delle grondaie – continua – permettono di controllare perfettamente i valori di temperatura e di umidità. Quest’ultima viene ridotta anche grazie alla climatizzazione che evita la formazione di funghi. La leggera pressurizzazione all’interno della serra e le reti a maglia fitta tengono a bada gli insetti. In questo modo si evita il ricorso ai pesticidi”.
Rijk Zwaan produce varietà di lattuga a crescita rapida e resistenti al tip burn (la bruciatura apicale delle foglie), come Salanova, Bobal, Stefano o Xem. E stima che l’impiego di serre semichiuse decollerà nei prossimi 5-10 anni. “La lattuga prodotta nelle serre idroponiche ha un costo notevolmente più basso rispetto a quella coltivata tradizionalmente – aggiunge Celis –. Anche se è necessaria l’elettricità, per abbassare la temperatura e ridurre l’umidità, le serre semichiuse godono di abbondante luce solare”.