I vantaggi del risparmio idrico con l’idroponica

L’esempio del sistema di trattamento dell’acqua con soluzioni Culligan per il più grosso impianto di vertical farming europeo

Idroponica Culigan in una linea citrus
Idroponica Culigan

Con l’idroponica si possono ridurre i consumi idrici anche del 90%. Un caso di successo è quello della vertical farm più grande d’Europa, che si trova in Italia, e che ha installato una serie di soluzioni Culligan, azienda specializzata nel sistemi di trattamento dell’acque, per depurare e rendere idonea all’idroponica l‘acqua prelevata dai pozzi.

Soluzioni taylorizzate

La soluzione sviluppata su misura per la vertical farm ha applicato, tra l’altro, il filtraggio dei metalli pesanti tramite ossidazione, per le concentrazioni elevate di ferro e manganese nocive per le coltivazioni; la regolazione del pH secondo le necessità delle coltivazioni nella vertical farm e la riduzione della durezza dell’acqua tramite un addolcitore. “Un approccio integrato rende l’agricoltura più sostenibile grazie a un uso razionale e ottimizzato delle risorse” sottolinea Lauro Prati, direttore business unit commerciale industriale Culligan.

Il prodotto dell’agricoltura idroponica è naturalmente privo di metalli pesanti, pesticidi o fitofarmaci, perché non ha la contaminazione del suolo e le sostanze nutritive disperse nell’acqua sono controllate a monte dagli agronomi. L’impianto implementato offre un vantaggio in termini di produttività, maggiore anche del 20%.

Un mercato da 19 miliardi di dollari

L’idroponica è un mercato in forte crescita, che prevede entro il 2027 di sfiorare i 19 miliardi di dollari per giro d’affari, ma richiede grande competenza specialistica, una costante attività di ricerca e sperimentazione da parte dei fornitori di tecnologia e un grosso impegno nella formazione degli agricoltori del futuro. Una sfida che Culligan, presente in oltre 90 Paesi, ha saputo cogliere, progettando soluzioni tecnologiche espressamente rivolte all’agricoltura.

La responsabilità dell’agricoltura

Il comparto produttivo nazionale che preleva più acqua è quello agricolo: circa la metà dei prelievi complessivi, 17 miliardi di metri cubi all’anno. La siccità del 2022 è costata all’agricoltura italiana 6 miliardi di euro di danni. L’Italia è il secondo Paese in Europa per il maggior ricorso all’irrigazione e impiega per questa attività circa il 60% dell’acqua disponibile, il 2,5% delle risorse idriche totali del Pianeta.

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato iscriviti alla newsletter gratuita.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome