Andare oltre la varietà Cavendish per produrre banane resistenti a patogeni e più resistenti al climate change. È questo l’obiettivo del dell’innovativo progetto Yelloway lanciato da Chiquita in collaborazione con KeyGene, MusaRadix e Wageningen University and Research.
Dopo la mappatura del genoma, già riusciti 150 incroci
Ogni anno, la prevenzione di alcune malattie come la Black Sigatoka e la TR4 costa all’industria delle banane diverse centinaia di milioni di dollari. La pratica attuale per prevenire la Black Sigatoka è, per esempio, l’irrorazione aerea che comporta un’emissione notevole di carbonio. L’obiettivo di Chiquita, è quello di creare una varietà resistente a queste malattie.
Yelloway segue quattro fasi differenti: mappatura del genoma, selezione delle piante, test di laboratorio e sul campo.
Finora, Yelloway ha permesso a Chiquita e ai suoi partner di ricerca di creare un albero genealogico della diversità delle banane basato su oltre 160 tipi diversi di banane, che ha portato a 150 incroci riusciti, per un totale di 32 mila semi.
Con la crescita delle prime banane F1 diploidi in serra si stanno sviluppando nuove varietà di banane, alcune resistenti al Fusarium e tolleranti alla Sigatoka Nera. L’obiettivo finale è quello di produrre tre nuove varietà resistenti che abbiano l’aspetto, il sapore e la conservazione della banana Cavendish che i consumatori conoscono e amano.
Il primo lotto
Oggi il primo lotto di banane prodotto da Yelloway si trova nelle Filippine. “Con il lotto inaugurale di banane Yelloway, che attualmente prospera nelle Filippine, il nostro duro lavoro sta dando i suoi frutti -ha dichiarato Marco Volpi, chief marketing officer di Chiquita Brands-. Chiquita è fermamente impegnata nella lotta al cambiamento climatico”.
“Ci aspettiamo che l’iniziativa Yelloway potrà permetterci di fare la differenza per il bene comune, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza alimentare e la nutrizione a livello globale -ha aggiunto Peter Stedman, direttore della sostenibilità di Chiquita-. Il nostro obiettivo è far sì che grazie a questo processo si possa offrire una soluzione sostenibile e a lungo termine per l’industria dell’esportazione, aumentare le varietà e ridurre le emissioni di carbonio”.
L’impegno di Chiquita nella sostenibilità
Recentemente l’azienda ha introdotto l’iniziativa 30BY30, un importante programma di sostenibilità volto a ridurre le emissioni di carbonio in tutte le attività del marchio, per un totale del 30% in meno di CO2 entro la fine del 2030.
Il programma di sostenibilità 30BY30 e gli obiettivi climatici aggressivi sono stati approvati dalla Science Based Target Initiative (SBTi) nel 2021, rendendo Chiquita la prima azienda frutticola globale a essere riconosciuta dalla SBTi. L’approccio alla sostenibilità di Chiquita è già attivo con la piattaforma Dietro il Bollino Blu.