Nel prossimo decennio Bayer investirà circa 5 miliardi di euro in nuovi metodi per combattere le erbe infestanti. La società tedesca punta a ridurre l’impatto ambientale del 30 per cento entro il 2030 attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie che permettano una riduzione dei volumi di agrofarmaci.
Nessun addio al glifosato, ma l’azienda scommette su agricoltura digitale, biologico e nuovi prodotti con bassi residui
Il glifosato continuerà a giocare un ruolo fondamentale per il portfolio dell’azienda, che però si sta impegnando a offrire una più ampia scelta agli agricoltori. “Stiamo iniziando a mettere in atto una serie di misure per aumentare la trasparenza e la sostenibilità della nostra impresa” ha dichiarato Werner Baumann, ceo di Bayer AG.
In tema di trasparenza, nel 2017 Bayer ha iniziato a pubblicare online tutti i suoi studi di Crop Science relativi alla sicurezza, mettendoli a disposizione di tutti. Da allora ha diffuso centinaia di studi su circa 30 composti, compresi i 107 studi sul glifosato di proprietà aziendale.
Dal 2012 Bayer ha poi interrotto la vendita di prodotti considerati di tossicità acuta di classe 1 dall’Oms, nonostante fossero permessi su mercati specifici. Bayer punta a migliorare costantemente l’Eiq (Environmental Impact Quotient) dei suoi agrofarmaci, investendo in innovazioni di prim’ordine nei settori seeds and traits, agricoltura digitale, soluzioni biologiche e nuovi prodotti con bassi residui e dosaggi ridotti.