Atlante, azienda bolognese partner strategico delle principali catene della Gdo italiana e estera, aderisce al Veganuary 2021, il mese di gennaio plant-based. L’iniziativa, che ha l’obiettivo di incentivare l’adozione di uno stile alimentare basato su proteine vegetali, ha coinvolto lo scorso anno 400 mila partecipanti. Quest’anno, dopo i primi 10 giorni di campagna, se ne contano già 500 mila nel mondo, di cui 24 mila italiani.
Atlante è presente sul mercato delle alternative vegetali a carne e latticini con i marchi SoyaLife, SoyaNat e Vegamo
Atlante è attivo, fin dai primi anni 2000, sul mercato delle alternative vegetali alla carne e ai latticini con i marchi SoyaLife, SoyaNat e con il brand Vegamo. “Come Atlante lavoriamo sul progetto Il potere è nel piatto, che valuta l’impatto negativo in termini di CO2 nella produzione di cibo” fa sapere Natasha Linhart, Ceo di Atlante.
Il Veganuary, nato nel 2014 nel Regno Unito, ha coinvolto negli ultimi anni quasi un milione di persone in oltre 192 Paesi. Lo scopo è contribuire attivamente alla lotta contro i cambiamenti climatici attraverso la diminuzione del consumo di carne. Iscrivendosi sul sito di Veganuary si viene accompagnati a sperimentare un mese senza carne attraverso consigli, ricette, programmi alimentari e informazioni sulla salute.
Gli effetti dell’impatto di un mese di dieta vegana seguita da 350 mila persone
Veganuary ha calcolato l’impatto di una dieta vegana per 350 mila persone in tutto il mondo per un solo mese di attività.
- 41.200 tonnellate di Co2-EQ risparmiate, equivalenti a 450.000 voli da Londra a Berlino;
- 160 tonnellate di PO43-EQ (eutroficazione) risparmiate dall’acqua, che sono come l’impatto della prevenzione di 650 tonnellate di acque reflue nelle vie navigabili;
- 2,5 milioni di litri di acqua risparmiata, l’equivalente di un’intera piscina olimpionica.