Acquisti Horeca ai minimi e lunghe file fuori dai punti di vendita della distribuzione, ecco cosa ha portato Metro Italia, affiancata da Adm (Associazione Distribuzione Moderna), come abbiamo scritto su Gdoweek, alla richiesta di aprire temporaneamente e in via eccezionale anche al consumatore finale tutti i 380 cash&carry italiani (di cui 49 a insegna Metro).
Chiesta una deroga temporanea al Governo
“Serve una deroga temporanea alla licenza di vendita –precisa Tanya Koops, Ceo di Metro Italia-, che chiediamo come misura d’emergenza affinché anche noi di Metro possiamo dare il nostro aiuto. Una deroga che può essere data dal Governo”.
“Oltre all’ampiezza e la profondità del nostro assortimento alimentare -continua Koops-, i nostri spazi, molto ampi, favoriscono la possibilità di mantenere le corrette distanze di sicurezza e i nostri colleghi dei punti di vendita sono preparati a gestire eventuali nuovi flussi. Inoltre, nelle nostre strutture commerciali sono in vendita formati di prodotto professionali che consentirebbero di acquistare in un’unica soluzione più prodotto e ridurre quindi il numero di spostamenti dei cittadini per fare la spesa”.
Il confronto con le nazioni europee
In altri Paesi, come in Austria e Francia, è stata concessa al Cash and Carry o è in corso di concessione, come in Germania, una deroga specifica a tempo determinato, per consentire allo stesso di vendere anche al dettaglio e quindi di poter rappresentare un ulteriore presidio fondamentale di approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità per la popolazione.