Certificarsi Igp per valorizzare il prodotto made in Romagna e rilanciare un settore in sofferenza. Appello del Consorzio di tutela Pesche e Nettarine di Romagna ai produttori romagnoli.
In cinque anni la superficie peschicola regionale è calata del 43%: “Costi bassi per entrare nel sistema Igp”
Sono 470 gli ettari certificati dal Consorzio di Tutela pesca e nettarina di Romagna Igp rispetto a una superficie peschicola regionale che negli ultimi cinque anni è calata del 43%: 9.236 ettari di cui 6.305 ettari di nettarine e 2931 di pesche. Al contrario l’identità territoriale certificata dai marchi europei costituisce oggi un importante driver d’acquisto. Ed è sempre più valorizzata all’interno della moderna distribuzione, tanto che sono numerose le insegne interessate al prodotto Igp.
“Invito i peschicoltori del territorio romagnolo Igp a certificare le proprie produzioni comunicando al Consorzio la richiesta di adesione – comunica il presidente Paolo Pari –. I costi sono molto bassi ed è importante entrare nel sistema Igp per poter godere dei benefici di una identità certificata”.
Continua anche in estate la campagna di promozione per le Pesche e Nettarine di Romagna Igp realizzata da CSO Italy
La campagna 2019 si prospetta tra l’altro più vivace rispetto alle scorse annate. A sostegno il Piano di Sviluppo Rurale ha cofinanziato per il biennio 2019-2020 un progetto di promozione per le Pesche e Nettarine di Romagna Igp realizzato da CSO Italy. Prevede attività di comunicazione incentrate sul retail e sui consumatori che sono tuttora in corso e proseguiranno anche in agosto. Si punta sul legame prodotto territorio con un messaggio che lega strettamente il prodotto all’estate turistica romagnola.