“Spiegare in poche parole le strategie commerciali del reparto ortofrutticolo di Esselunga non è certamente semplice. Sicuramente la nostra volontà è quella di puntare ad ampliare l’offerta commerciale dei prodotti a Residuo Zero, senza però limitare lo sviluppo delle altre linee a marchio privato”. Matteo Crippa, direzione Assicurazione Qualità di Esselunga, racconta il lavoro complesso degli ispettori-specialisti del retailer. Che non riguarda solo le ispezioni, ma anche lo sviluppo di nuovi prodotti, la stesura di piani di campionamento chimico e microbiologico, con più di tremila analisi annue solo per l’ortofrutta, e la redazione di specifiche tecniche di prodotti a marchio privato.
Qual è il compito specifico degli ispettori Esselunga per l’ortofrutta?
Parlare di semplici ispettori sarebbe riduttivo rispetto al nostro operato. Le ispezioni sono sicuramente una parte importante, ma il nostro lavoro è più articolato e comprende diversi aspetti, come lo sviluppo di nuovi prodotti, la stesura di piani di campionamento chimico e microbiologico e la redazione di specifiche tecniche di prodotti a marchio privato. Sarebbe forse più appropriato parlare di ispettori-specialisti.
Quanti sono?
La Direzione Assicurazione Qualità di Esselunga è composta da 51 tecnici esperti e circa la metà si occupa anche di ispezioni verso i fornitori di prodotto a marchio privato: 3 sono le persone che eseguono le ispezioni per l’ortofrutta.
In stretta collaborazione con loro, nelle tre piattaforme logistiche, sono presenti 23 esperti della qualità che, ogni giorno dell’anno, controllano e verificano le caratteristiche merceologiche, e non solo, di tutte le referenze ortofrutticole provenienti dai nostri fornitori accreditati.
Sono presenti infine 13 supervisori di prodotto che, assieme ai 163 capi reparto, verificano quotidianamente presso i nostri negozi l’idoneità dei prodotti di frutta e verdura prima e durante la vendita.
Oggi il concetto di qualità si è molto ampliato: coinvolge l’aspetto di gusto, nutrizionale, la tutela dell’ambiente, la sicurezza nel consumo. Qual è il concetto di qualità ortofrutticola per Esselunga?
Esselunga ha, da sempre, come obiettivo principale la qualità: dei prodotti che vende, del servizio al cliente e degli ambienti di lavoro. E si impegna costantemente per proporre prodotti buoni da mangiare, sicuri, rispettosi dell’ambiente, della salute delle persone e che sposino i criteri della corretta alimentazione.
Insieme ai nostri fornitori siamo alla costante ricerca delle migliori varietà, come già fatto per i pomodori e l’uva da tavola, per offrire ai nostri clienti prodotti dalle eccezionali qualità gustative, garantendo sempre la sicurezza che ci contraddistingue.
Dal 2014 eseguiamo assaggi su base settimanale, rigorosamente in blind tasting, delle referenze più delicate dal punto di vista del gusto (pere, pesche gialle, fragole, kiwi, clementine, susine, albicocche) per una valutazione puntuale che sia da supporto ai nostri produttori.
Abbiamo in essere diversi progetti di sostenibilità ambientale, come ad esempio la sostituzione di numerosi imballaggi plastici con quelli riciclabili, biodegradabili e/o compostabili. Gli imballaggi della linea frutta e verdura Esselunga Bio, per esempio, entro l’inizio del 2021 saranno 100% sostenibili e potranno essere smaltiti in parte nella carta e in parte nell’umido.
Per garantire ai nostri clienti la sicurezza dei prodotti venduti, ogni anno eseguiamo, solo per le referenze di ortofrutta, più di 3000 analisi (chimiche e microbiologiche).
Possiamo fare degli esempi di questa attenzione nel mondo dell’ortofrutta?
Il progetto dei Superfoodies, sviluppato in collaborazione con la Fondazione IRCCS (Istituto Nazionale dei Tumori) e Maestri Del Gusto (MaDeGus) per promuovere il consumo di frutta e verdura, che ha portato alla realizzazione di un catalogo in cui ne vengono spiegate le caratteristiche e le proprietà benefiche; la linea Chejoy, sviluppata per i bambini in partnership con The Walt Disney Company Italia, per offrire prodotti buoni, sani e dai valori nutrizionali studiati appositamente per loro.
In collaborazione con CTM Altromercato, abbiamo poi lanciato il progetto Uva Biologica Primo Passo, per garantire a lavoratori disagiati, emarginati e a rischio di sfruttamento, un’occupazione stabile, legale e un luogo di ascolto, orientamento e tutela.
Su quali prodotti ortofrutticoli sta puntando Esselunga come private label?
Il reparto ortofrutticolo di Esselunga ha sempre cercato di differenziarsi sul mercato in termini di profondità di assortimento: basti pensare che nel solo anno 2019, sono stati messi in vendita quasi 1700 codici articolo, fra i quali spiccano 30 tipologie di pomodori e 20 varietà di mele.
Questi numeri non sarebbero mai stati raggiunti senza un rapporto di partnership così stretto e fidelizzato con i nostri fornitori, alcuni dei quali collaborano con noi da oltre 30 anni. È grazie anche alla loro conoscenza tecnica, alla relazione diretta con la produzione primaria e alla continua ricerca di prodotti innovativi, che i nostri clienti continuano a trovare sui nostri scaffali referenze sempre nuove. Senza mai dimenticare quelle che contraddistinguono la tradizione dei nostri territori.
Alcuni competitor impongono una presenza di residui inferiore ai limiti di legge nei prodotti Mdd: cosa prevedono i capitolati Esselunga?
Esselunga già dal 1996 ha imposto, sui prodotti a lotta integrata della linea Naturama, la riduzione del 70% dei residui di fitosanitari rispetto ai limiti imposti dalla legge. Nel 2018 Esselunga è stata la prima insegna ad aver posto in vendita una referenza a Residuo Zero a marchio privato.
Esselunga sta lanciando diversi prodotti a marchio a Residuo Zero: quanto sta crescendo questa scelta nella Mdd rispetto al bio o all’agricoltura integrata?
I prodotti a Residuo Zero nascono dall’idea di voler proporre al cliente finale un prodotto ottenuto con le migliori tecniche agronomiche dell’agricoltura integrata, che garantisca al tempo stesso l’abbattimento dei residui di sintesi chimica con valori inferiori al limite di misurabilità (0,01 mg/kg).
La prima referenza a Residuo Zero messa in vendita è stata l’albicocca, nell’estate del 2018. Da allora abbiamo inserito numerose nuove referenze a Residuo Zero come carote, pomodorini, fagiolini, meloni, arance tarocco, clementine, mele Gala, melegrane.
Spiegare in poche parole le strategie commerciali del reparto ortofrutticolo di Esselunga non è certamente semplice. Sicuramente la nostra volontà è quella di puntare ad ampliare l’offerta commerciale dei prodotti a Residuo Zero, senza però limitare lo sviluppo delle altre linee a marchio privato, considerando che nell’agricoltura di domani l’uso dei mezzi chimici per la difesa delle piante sarà sempre più limitato.