Il Covid spinge la crescita di aziende hi-tech specializzate nel food delivery ed e-commerce, sopratutto di prodotti bio e salutistici. Un esempio è GrubMarket, start up di base nella Silicon Valley, in California, che fa da ponte tra piccoli produttori agricoli e retailer o aziende, come Whole Foods o Hello Fresh. Nell’ultimo round di finanziamento ha raccolto 60 milioni di dollari da società di investimento del calibro di BlackRock.
Il business è tra il 60 e il 70% B2B: Tra i clienti, più di 500 negozi di alimentari, 8 mila ristoranti e 2 mila uffici aziendali
GrubMarket fornisce una piattaforma B2C ai consumatori per ordinare prodotti e altri alimenti e un servizio B2B: il business è tra il 60 e il 70 per cento nel settore B2B. I clienti di GrubMarket includono più di 500 negozi di alimentari, 8 mila ristoranti e 2 mila uffici aziendali. Fornisce loro prodotti, soprattutto bio, che poi rivendono direttamente o utilizzano nella creazione di altri alimenti. Durante la pandemia è cresciuta anche l’attività B2C “tra il 300% e il 500%, a seconda del mercato”, ha detto Mike Xu, Ceo e fondatore.
GrubMarket collega i diversi segmenti della catena di approvvigionamento alimentare in modo veloce ed efficiente sfruttando la tecnologia. Utilizza l’AI (intelligenza artificiale), lavorando direttamente con piccoli produttori che avrebbero difficoltà a vendere a retailer. Per i partner ha sviluppato app che consentono di gestire in modo efficiente la logistica. Le vendite della piattaforma, WholesaleWare, basata su un rivoluzionario software, hanno registrato una crescita di oltre l’800% nell’ultimo anno. GrubMarket ha anche conquistato alcune nicchie: è diventato il più grande fornitore di funghi nel Nord della California ed è il più grande fornitore di prodotti agricoli hawaiani nella San Francisco Bay Area.