Coop continua nella sua lotta per l’eliminazione dell’uso di 4 molecole controverse per l’ambiente (4 erbicidi, tra cui il glifosato), ricorrendo a modalità di gestione alternative.
A maggio è stata la volta della ciliegie, la prima di 35 filiere di ortofrutta a marchio Coop che saranno progressivamente coinvolte nell’ulteriore riduzione dei pesticidi, fino all’eliminazione, per un totale di 116 fornitori e di oltre 7000 aziende agricole.
Ora è la volta dei meloni, che verranno poi seguiti da uva e clementine per un totale di 15 colture nel corso del 2019; nei successivi tre anni queste pratiche verranno estese a tutte le famiglie dei prodotti ortofrutticoli a marchio Coop per un volume complessivo di oltre 100.000 tonnellate di prodotti coinvolti.
Un segnale importante, dal momento che l’Italia è tra i primi Paesi in Europa per il consumo di pesticidi per ettaro coltivato che possono residuare negli alimenti e al tempo stesso contaminare l’aria, il suolo e l’acqua. Soprattutto le acque superficiali e sotterranee risultano contaminate da pesticidi con valori che spesso superano i limiti di qualità ambientale.
Una battaglia, quella contro i pesticidi, che Coop ha iniziato da tempo, come ha spiegato Marco Pedroni, Presidente Coop Italia, al lancio di questo progetto: “Quando avviamo una nuova campagna, che per noi significa un impegno nel tempo, ci consideriamo un po’ dei pionieri. Lo siamo stati sicuramente nel ’93 quando l’Italia aveva una legge sui pesticidi vecchia di 30 anni e si spargeva nei nostri terreni una media di 3,4 chilogrammi a persona di pesticidi. Oggi grazie all’attenzione di tutti, delle istituzioni, dei cittadini, delle imprese non siamo più quel Paese; a fine febbraio i parlamentari di tutte le forze politiche hanno firmato una mozione approvata alla Camera che chiede un deciso freno all’uso di pesticidi, ma rimane ancora molto da fare. Ridurre l’uso di altre molecole controverse dopo quelle che abbiamo già eliminato significa alzare l’asticella, produrre un salto di qualità – ha continuato Pedroni. E chiediamo anche agli altri di farlo. I residui di pesticidi nell’acqua e nel suolo se correttamente impiegati non sono considerati direttamente rischiosi per l’uomo, ma lo sono sicuramente per la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Alcune di queste molecole sono discusse e critiche, con opinioni anche diverse nel mondo scientifico. Come Coop abbiamo deciso di attivare quel principio di precauzione che ci ha fatto dire di No in altri casi controversi: agli Ogm, all’olio di palma, all’uso diffuso o sistematico di antibiotici negli allevamenti. In questo modo pensiamo di fare gli interessi sia dei consumatori che dell’ambiente, ovvero esattamente ciò che una cooperativa di consumatori deve fare”.