“Una pratica ingiusta che non abbiamo mai usato”. Coop ha commentato positivamente la proposta di legge approvata alla Camera, che introduce il divieto delle aste elettroniche al doppio ribasso.
Coop ha propri codici che garantiscono l’eticità dei rapporti di fornitura
“Coop – ha spiegato in una nota – da anni ha propri codici che garantiscono l’eticità dei rapporti di fornitura anche attraverso ispezioni e controlli in campo ulteriori, rispetto a quelli previsti per legge. Un esempio è la campagna Buoni e Giusti sulle filiere ortofrutticole a rischio (800 fornitori coinvolti oltre 70 mila aziende agricole), che è tuttora in corso e si sta intensificando in vista della stagione della raccolta del pomodoro”.
Coldiretti: “Le aste al doppio ribasso alimentano il caporalato. Cia: “Passo importante in vista del recepimento della direttiva Ue sulle pratiche commerciali sleali”
Soddisfazione è arrivata anche da Coldiretti. “Vanno bloccate le aste capestro online al doppio ribasso che alimentano nelle campagne la dolorosa piaga del caporalato – ha fatto sapere –. Le aste al doppio ribasso – ha sottolineato – provocano pesanti distorsioni e speculazioni. E aggravano i pesanti squilibri di filiera della distribuzione del valore, visto che per ogni euro di spesa in prodotti agroalimentari freschi, come frutta e verdura, solo 22 centesimi arrivano al produttore agricolo.
Il provvedimento è “molto importante” per Cia-Agricoltori Italiani, anche “in previsione del percorso di recepimento della direttiva europea sulle pratiche commerciali sleali, che deve essere effettuato non più tardi del primo maggio 2021”.
Stop anche all’uso indiscriminato del sottocosto
La proposta di legge approvata dalla Camera pone anche un limite all’uso indiscriminato del sottocosto. Pratica che sarà consentita solo per i prodotti freschi e deperibili. Coop ne riconosce “l’utilità in alcuni casi per limitare gli sprechi dell’invenduto e offrire un’opportunità di risparmio per i consumatori, sempre che incida sui margini del distributore e sia concordata con il fornitore”.