Accordo Ue-Usa, possibili conseguenze su cibo e ambiente

Le trattative per l’accordo commerciale Ue-Usa sono giunte al quarto round previsto dal 10 al 14 marzo, a cui farà seguito, il 26 marzo, il vertice Europa-Stati Uniti. Critica sui rischi che il libero scambio potrebbe comportare soprattutto in materia di sicurezza alimentare l’organizzazione Friends of the Earth il 13 marzo, dalle ore 13.30 alle 18.00, presso il Press Club Brussels in Rue Froissart 95 ha in programma un evento pubblico dal titolo Capiamo il trattato: quali saranno le conseguenze dell’accordo Ue-Usa su cibo e ambiente? (Untangling the trade talks: What are the likely consequences of an UE-US trade deal for our food and environment?). Tra i relatori saranno presenti rappresentanti di US Family Farm Coalition, di European Consumer Organisation e della Commissione europea.

Questo accordo transatlantico per il libero scambio (Ttip), anche conosciuto come Transatlantic free trade agreement (Tafta), è in discussione tra Ue e Usa dal luglio 2013. In gioco però ci sono le regole sulla sicurezza alimentare, quelle che riguardano i prodotti geneticamente modificati, le normative sull’utilizzo di sostanze chimiche tossiche e di combustibili inquinanti. In tal senso il risultato dei negoziati comporta rischi da non sottovalutare, dovuti al possibile abbassamento degli standard al minimo comun denominatore.

Per il momento le negoziazioni avvengono a porte chiuse. Per l’Europa, è la Commissione europea che ha il compito di negoziare e rappresentare gli Stati membri. Il parlamento Europeo e la società civile non sono coinvolti. Il mandato di negoziato e altri documenti non sono a disposizione per un esame pubblico. Per gli Usa, solamente un ristretto gruppo di consulenti commerciali ha accesso ai documenti del negoziato. È quindi fondamentale mettere al centro della discussione gli interessi della società nel suo insieme e la sostenibilità del sistema alimentare. Slow Food, presente in entrambe le sponde dell’Atlantico, chiede più trasparenza e il coinvolgimento della società civile.

Richard McCarthy, direttore esecutivo di Slow Food Usa, dichiara: «Siamo molto preoccupati per questa corsa verso la deregolamentazione, e per la perdita di controllo e trasparenza nel nostro sistema alimentare. Attualmente tante comunità in America stanno cercando di riacquistare il controllo sul proprio cibo, portando avanti battaglie per l’etichettatura, per avere maggiori informazioni sulla provenienza e i modi di produzione degli alimenti. Negli Usa c’è sempre più attenzione per questi temi e c’è un vasto settore dell’opinione pubblica che vuole rafforzare le comunità rurali locali, adottare politiche a tutela della salute di bambini e adulti, prendere decisioni consapevoli in materia di cibo. Tafta pregiudicherà gli sforzi in atto».

Secondo Ursula Hudson, presidente di Slow Food Germania, «Il Ttip, così com’è formulato ora, non è accettabile. Al posto del Ttip avremmo bisogno di cose diverse: vogliamo democrazia, trasparenza,e protezione legale per gli esseri umani, anziché elementi normativi a favore di grandi aziende private in caso di controversie legali. Vogliamo inoltre che le politiche europee a favore dell’ambiente siano in futuro salvaguardate e sviluppate, e che gli standard qualitativi che siamo riusciti a ottenere finora siano mantenuti e non subordinati alle logiche del libero mercato».

Per vedere il programma dell’evento:
http://www.foeeurope.org/sites/default/files/untangling-the-trade-talks_invite.pdf
Per partecipare all’evento è necessario registrarsi qui: http://www.amiando.com/UntanglingTradeTalks.html

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