Il fuori suolo fa aumentare il reddito delle imprese

Potrebbe far crescere la produzione di fragola e lattuga del 20% secondo le stime di Agribologna che ha avviato nuove tipologie di coltivazioni con il progetto Red.Ort

Fragole coltivare fuori suolo Red.Ort
Fragole fuori suolo Red.Ort

Ottenere un incremento del 5% del reddito delle imprese agricole attraverso l’utilizzo di nuove strategie e tecnologie a basso impatto ambientale, a partire dalle coltivazioni fuori suolo. Questo l’obiettivo di Red.Ort, progetto che il Consorzio Agribologna ha condotto negli ultimi due anni in collaborazione con Ri.Nova, Crea-Of e Agronica Group.

Occupa oggi fino al 10% della superficie ricoperta da serre

“In Italia le coltivazioni fuori suolo sono in costante sviluppo -sottolinea Gianluca Baruzzi di Crea-Ofa-. A oggi si stima che occupino tra il 4 e il 10% della superficie ricoperta da serre. Abbiamo studiato nuove tipologie di coltivazioni fuori suolo da adottare per la lattuga e la fragola, produzioni di forte interesse commerciale per Agribologna, e per il pomodoro. Le tecniche più diffuse sul mercato sono la coltivazione tramite substrato per la fragola e il pomodoro, e il floating system per le lattughe”.

Ma quali sono i risultati? “La coltivazione fuori suolo potrebbe far aumentare la produzione di fragola e lattuga del 20% -precisa Franco Linguerri, presidente del Consorzio Agribologna-. Stando ai numeri di Agribologna significherebbe passare dagli attuali 2,5 milioni di kg di lattuga a circa 3 milioni e dai 50 mila kg di fragole a 60 mila. Prevedendo un risvolto positivo del progetto su circa il 30% delle produzioni è inoltre possibile stimare un aumento dei ricavi intorno all’1%, quantificabile in un beneficio economico di 600 mila euro”.

Best practice

I vantaggi legati all’introduzione delle coltivazioni fuori suolo sono diversi (riduzione del consumo idrico, miglior controllo delle condizioni fitosanitarie e dell’impiego di manodopera, per esempio) ma ci sono anche criticità, tra cui gli elevati costi per la predisposizione e la gestione dell’impianto, la necessità di disporre di acqua di buona qualità. Difetti che Red.Ort ha cercato di correggere attraverso le sue sperimentazioni, come spiega Barbara Calegari, socia dell’Azienda Agricola Calegari, una delle realtà coinvolte nel progetto da Agribologna.

“La nostra azienda coltiva pomodori fuori suolo. Nel corso del 2023 abbiamo lavorato su diversi tipi di substrati, alcuni con fibre di cocco, altri a grana più grossa con all’interno dei nitrati e uno con la zeolite. L’elemento più interessante riguarda la possibilità di riutilizzare lo stesso substrato per più anni. Ciò comporterebbe un notevole risparmio in termini economici”.

Un piano che tocca più componenti del reddito di impresa

Red.Ort, alunni durante una visita in azienda agricola
Red.Ort, alunni in visita in azienda agricola

Red.Ort si è svolto nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna  e ha visto coinvolte in maniera diretta diverse aziende socie di Agribologna. Al centro del Piano di innovazione non solo lo sviluppo delle produzioni fuori suolo, la riduzione del consumo idrico, ma anche l’incremento della capacità contrattuale del Consorzio Agribologna in fase di vendita, la creazione di una catena informativa aziendale attraverso una raccolta digitalizzata delle operazioni produttive e il coinvolgimento dei consumatori attraverso un programma di educazione alimentare. Quest’ultimo ha coinvolto da marzo 2023 ad aprile 2024 quattro aziende agricole socie di Agribologna che, nell’ambito dell’iniziativa Magica Terra, hanno aperto le porte alle classi coinvolgendo più di mille alunni delle scuole dell’infanzia e primaria del Comune di Bologna.

“Attraverso questo progetto -sottolinea Stefania Delvecchio, responsabile di progetto per conto di Ri.Nova- il Consorzio Agribologna ha avviato un piano di innovazione che tocca ogni componente del reddito d’impresa delle proprie aziende agricole, dalle pratiche agronomiche in campo fino alla raccolta e all’elaborazione dei dati di tutti gli anelli della filiera, passando per la contrattazione in fase di vendita per finire alle azioni di comunicazione nei confronti del consumatore”.

 

 

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