La spinta aggregativa che sta caratterizzando i nuovi modelli produttivi del comparto agricolo europeo e mondiale, ha portato, lo scorso 16 maggio, alla costituzione di un vero e proprio colosso dell’ortofrutta spagnola.
Il progetto. Coexphal, l’associazione delle organizzazioni dei produttori di frutta e verdura dell’Almeria, e Ecohal, la Federazione delle associazioni delle società commerciali ortofrutticole andaluse, hanno deciso di unire le forze dando vita ad un big del mercato da 2,4 miliardi di euro in termini di volume d’affari, 3,5 milioni di tonnellate di frutta e verdura prodotti ogni anno e oltre 40mila ettari di superfici.
I numeri. Se il dialogo, iniziato nei giorni scorsi, dovesse concludersi positivamente, porterebbe ad una concentrazione che coinvolge più di 24mila aziende agricole che danno da lavorare a circa 60mila persone e che, insieme, rappresentano la totalità (il 100%) della produzione e della commercializzazione delle coltivazioni al coperto delle province di Almeria e Granada e circa il 75% della produzione nazionale ortofrutticola.
I modelli. Il dialogo è iniziato nei giorni scorsi, finalizzato all’unione totale del comparto ortofrutticolo spagnolo per la creazione di una realtà fra le più grandi a livello europeo, segna una svolta storica nel mondo produttivo. Per la prima volta si mettono insieme due modelli di mercato che per anni hanno viaggiato su binari decisamente divergenti alle volte anche facendosi la guerra. Da un lato quello cooperativo, più sociale, di Coexphal. Dall’altro quello più imprenditoriale altrimenti detto “Alhondiguista” (termine spagnolo, mutuato dall’arabo, per designare i vecchi mercati dei cereali) che si focalizza su una visione più commerciale del comparto ortofrutticolo.