Terremerse entra in Arandis (Agribologna)

Il progetto punta a ottimizzare i costi e rafforzare le relazioni con la distribuzione moderna

Lauro Guidi, presidente Arandis (Agribologna)
Lauro Guidi, presidente di Arandis

L’Op Terremerse di Bagnacavallo (Ra), cooperativa multifiliera, entra come socio nel capitale di Arandis, la società commerciale controllata dalla Cooperativa Agribologna, nata a inizio 2024. Entrambe sono socie dell’Aop Viva.

Focus iniziale su prima gamma: zucchine, insalate, pomodori, kiwi e angurie

Ilenio Bastoni, direttore settore Ortofrutta e Op multifiliera Terremerse
Ilenio Bastoni, direttore settore Ortofrutta e Op Terremerse

L’obiettivo è ottimizzare costi, investire in economie di scala e in una costante innovazione, che parta dal settore primario per arrivare al prodotto finito. Tra gli obiettivi condivisi, aumentare del 10% i volumi movimentati da Arandis, nel primo anno di attività. L’operazione punta poi  a rafforzare le relazioni con la gdo italiana.

Nella prima fase del progetto l’attività si concentrerà nel settore della prima gamma e sarà coinvolto un pool di aziende socie di Terremerse dell’Agropontino, specializzate in prodotti complementari a quelli dei soci di Agribologna, come zucchine, insalate, pomodori, kiwi e angurie.

“I soci e i dirigenti delle due cooperative condividono la sfida di mettere a fattor comune le esperienze acquisite e creare ulteriore valore lungo la filiera. Intendiamo fare sistema, incrementando la proposta produttiva e il periodo di produzione, dando nuovo e più forte impatto alla forza commerciale” sottolinea  Lauro Guidi, presidente di Arandis.

 La nostra partecipazione iniziale al capitale della Filiale Arandis è pari al 4% e potrà nel tempo essere implementata. Terremerse metterà a disposizione di tutti i produttori sia le competenze della propria ricerca e sviluppo, sia la rete tecnica e distributiva dei mezzi tecnici -ha sottolineato Ilenio Bastoni, direttore settore ortofrutta e Op Terremerse-.

Il confronto sul progetto ha evidenziato sia elementi di complementarietà (ampliamento dell’offerta e completamento del calendario produttivo), sia di creazione di valore per i produttori soci (attraverso economie di scala e fidelizzazione del mercato). Questi sono stati i principali elementi che ci hanno portato a pensare che la scelta migliore sarebbe stata ‘condividere’”.

 

 

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