Cresce in Italia il mercato dei prodotti plant-based. A Tuttofood ha debuttato Future Farm, azienda foodtech internazionale, la prima a lanciare prodotti plant-based in Brasile, dove è nata nel 2019 e dove detiene una quota di mercato del 23% nel segmento burger del maggiore retailer brasiliano. È stato il primo marchio in quel Paese a ricevere il Premio Fast Company 2020 World Changing, riconoscimento che viene conferito alle aziende e alle organizzazioni che guidano il cambiamento nel mondo.
Ha poi intrapreso un programma di espansione (Regno Unito, Europa, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti), tanto che oggi i suoi prodotti sono distribuiti in 24 Paesi del mondo. In Italia ha puntato sul delivery, con Gorillas e Macai, ma soprattutto nel retail: recenti gli accordi con Italmark per il Nord e Pam RetailPro per il Centro-Sud, raggiungendo così circa 200 nuovi punti di vendita. Felipe Fontanelli è responsabile per l‘espansione del marchio in Europa. E ci racconta le strategie commerciali.
Spieghiamo Future Farm.
Future Farm è il brand ed è la traduzione in inglese del nome della società che lo detiene, Fazenda Futuro, nata nel 2019 in Brasile. Siamo un’azienda foodtech, vogliamo proporre un prodotto che simula tutti gli aspetti sensoriali e gustativi della carne, attraverso l’uso di ingredienti totalmente naturali, gluten free e no ogm.
Quando il brand è arrivato in Italia?
In 9 mesi abbiamo costruito la categoria in Brasile, abbiamo cominciato a esportare in America del Sud, ci siamo affacciati al mercato europeo, aprendo una sede nel Regno Unito. E da ottobre siamo in Italia. Tutto è prodotto a Rio De Janeiro, ma stiamo testando la produzione anche in Europa.
Quali sono i prodotti Future Farm e come si presenta l’etichetta?
Oggi sono sei: burger, macinato, polpette, salsicce e due nuovi prodotti, straccetti di pollo e tonno. Usiamo un mix di soia, proteine del pisello e dei ceci; barbabietola per dare il colore della carne; cocco, olio di colza e spezie. In media dai 9 ai 12 ingredienti. La ricerca e sviluppo è tutta interna. Non abbiamo ingredienti sofisticati (come la leghemoglobina di Impossible Foods, ndr): solo ingredienti naturali, semplici, senza glutine o grassi idrogenati. Per studiare la composizione abbiamo utilizzato anche l’intelligenza artificiale.
Dove vengono distribuiti in Italia?
Stiamo partendo con il delivery, con Gorillas e Macai, su diverse città italiane: Milano, Torino, Bergamo, Roma.Per l’horeca siamo disponibili da Metro Italia Cash and Carry e altre piattaforme innovative come Deliveristo e Mywebcatering. Nel canale retail abbiamo stretto accordi con Italmark e Pam per il Sud Italia. In Inghilterra siamo da Sainsbury’s. In Italia i nostri prodotti sono venduti frozen (si conservano 12 mesi) nell’horeca; nella gdo anche sul banco dei freschi, con 14 giorni di shelf-life.
Come vi posizionate rispetto ai competitor?
Rispetto ai Beyond Meat e Impossible Foods ci proponiamo come marchio accessibile: vogliamo democratizzare il plant-based. Oggi nella gdo i nostri prodotti sono venduto a 4,99 come prezzo medio.
Plus?
Abbiamo un marchio molto forte che ha comunicazione spinta: in due anni siamo diventati la seconda piattaforma sui social dopo Beyond Meat e superiore a Impossible Foods. Poi il prodotto: il feedback dei consumatori e i commenti sono molto positivi. A Tuttofood abbiamo fatto degustare le nostre referenze a più di 5 mila visitatori.
Chi è il consumatore dei prodotti di Future Farm?
Il nostro consumatore target va dai 25 ai 40 anni ed è soprattutto flexitariano. Ci rivolgiamo ai curiosi, vogliamo cambiare il modo di proporre la carne.
Qual è l’obiettivo?
Diventare in due anni uno dei tre top brand del plant-based con Beyond Meat e Garden Gourmet. In Italia c’è anche Granarolo, con Unconventional Burger. L’obiettivo è poi entrare nei top 5 dei canali di distribuzione in Italia.
Strategie future?
Vogliamo anche ampliare il mercato plant based fish, non posso svelare con quali prodotti. Abbiamo appena lanciato il tonno in Inghilterra e commenti sono molto buoni. E pensiamo anche al diary.
Quale attenzione per il packaging?
Il packaging degli alimenti è riciclabile e prevediamo di introdurre nuove confezioni con la tecnologia americana Eco-One che agevola la degradabilità. Sulla sostenibilità siamo molto attenti e abbiamo condotto uno studio sulla carbon foot e l’obiettivo è ridurla sempre di più. Future Farm ha anche attivato la procedura per diventare una B Corp.