«Abbiamo deciso di quintuplicare lo spazio di stoccaggio di mele all’interno delle celle ipogee. Si tratta di un investimento importante che promette di ridurre l’impatto ambientale e di ottenere ottimi risultati in termini miglioramento della qualità delle mele e di riduzione dei costi di stoccaggio».
Così Andrea Fedrizzi, responsabile marketing di Melinda ci anticipa il progetto di espansione legato all’innovativo e unico al mondo, sistema di stoccaggio delle mele realizzato sfruttando le gallerie inutilizzate della minera Rio Maggiore dell’azienda estrattiva Tassullo in località Tuennetto, nei pressi di Cles.
La ricerca. «Dopo un primo test di ricerca – continua Fedrizzi -, partito nel 2010 e conclusi positivamente due anni dopo, abbiamo iniziato a stoccare i primi quantitativi di mele nelle nuove celle ipogee ad atmosfera modificata dalla campagna 2014/2015. Questo è il secondo anno che le usiamo. Questo innovativo sistema di stoccaggio è sostenibile sia per l’ambiente perché ci evita di costruire nuovi magazzini che sottrarrebbero terreno alla produzione agricola, ma è sostenibile anche economicamente dal momento permette di ridurre l’utilizzo di energia e di acqua legato al processo di raffreddamento degli impianti di refrigerazione».
Il progetto. Il primo lotto composto da 12 celle ipogee (ciascuna delle quali è lunga 25 metri, alta 11 e larga 12) ha comportato un investimento di 8,8 milioni di euro per arrivare a stoccare circa 10mila tonnellate di mele pari ad un quarantesimo della produzione totale annua di mele Melinda (400mila tonnellate). Ma sono già conclusi gli accordi perché la ditta Tassullo consegni al consorzio di Cles, un secondo lotto con altre 12 celle già pronte per l’uso entro settembre 2016 per farlo entrare in funzione già dalla prossima campagna.
«L’obiettivo finale – precisa Fedrizzi – da qui ai prossimi anni è quello di arrivare ad avare cinque lotti per avere una capacità di stoccaggio complessiva di 5mila tonnellate di prodotto, circa un ottavo della nostra produzione. Ma ci vorrà tempo se si considera che per aapprontare ogni lotto occorre mediamente un anno».
La tecnologia. Le mele vengono portate dentro le celle ipogee con dei camion e stoccate dentro a dei cassoni nelle gallerie rimaste a seguito dell’attività estrattiva che sono state verniciate con una vernice speciale. Questo tipo di magazzino permette di non utilizzare i pannelli isolanti esterni che di solito hanno i magazzini refrigerati che comportano problemi di smaltimento oltre ad essere molto costosi. Grazie alla tecnologia sviluppata inoltre il sistema di raffreddamento permette di risparmiare l’acqua utilizzata con contenere il surriscaldamento dei compressori non facendola evaporare e rimettendola in circolo.
«La tecnologia che abbiamo sviluppato – continua Fedrizzi – sfrutta inoltre la capacità di raffreddamento della roccia con la geotermia riducendo della metà il tempo necessario per portare a misura la temperatura di conservazione che deve essere tra uno e tre gradi. In questo modo riusciamo ad avere una qualità migliore delle mele».
La Green week. Con il progetto delle celle ipogee il consorzio Melinda sarà presente alla Green week in programma a Trento da domani 4 marzo al 6. Sarà un evento in cui si metteranno sul piatto i punti critici dei moderni modelli industriali confrontandoli con alcuni significativi esempi virtuosi, si traccerà il quadro del futuro in termini di edilizia, finanza, clima, comunicazione e, naturalmente, alimentazione.
Tutti questi nodi cruciali saranno affrontati in maniera approfondita grazie alla presenza di un centinaio di ospiti di calibro internazionale – provenienti dal mondo delle istituzioni, della ricerca scientifica e universitaria, delle imprese – in oltre 50 appuntamenti previsti nel calendario. Il tema scelto che farà da filo conduttore di tutti gli incontri è tanto chiaro quanto importante: “Io non spreco”. Più che un motto un doveroso impegno che in Trentino è già una realtà. Tra i tanti esempi di aziende che sono fattivamente impegnate nella “rivoluzione verde c’è anche quello del Consorzio Melinda che, non a caso, ha deciso di sostenere quest’iniziativa e di portare un’esperienza diretta particolarmente significativa.