E’ il momento più importante dell’anno per il frutto più consumato in Italia: la mela. E’ partita, infatti, la raccolta della mela nelle regioni più vocate, Trentino, Alto Adige e Piemonte, con numeri che sembrano confermare qualità e volumi annunciati un paio di settimane fa in occasione di Prognosfruit.
La produzione di mele in Italia
L’Italia si posiziona al secondo posto tra i paesi produttori dell’Unione Europea, dopo la Polonia, con una produzione che dovrebbe superare le 2,1 milioni di tonnellate, stabile rispetto al 2022.
Positive le previsioni per Alto Adige, dove si raccoglie quasi metà delle mele Italiane (+7%), e Trentino (+4%), mentre crollano i raccolti del Veneto (-25%) a causa della grandine e delle gelate primaverili. Cali importanti anche per l’Emilia Romagna a causa delle alluvioni (-9%), in la Lombardia (-4%) e le altre regioni produttrici.
L’Italia, sottolinea Coldiretti, vanta un’ampia gamma varietale nell’offerta della mela grazie al rilevante patrimonio di biodiversità lungo tutta la Penisola con ben 6 mele italiane a denominazione di origine riconosciute dall’Ue: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp, Melannurca Campana Igp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp.
Dal punto di vista delle varietà, sempre secondo Coldiretti, in Italia aumenteranno i raccolti delle Imperatore (+57%), della Golden Delicious (+14%) e delle Gala (+8%), mentre è previsto un calo per Granny Smith (-44%), Renetta (-39%) e Red Delicious (-27%).
In calo anche le mele bio (-7%) che rappresentano il 9% del raccolto totale nazionale.
Trentino, un’intera provincia impegnata nella frutticoltura
Dalla Valle di Non e di Sole alla Valle dell’Adige fino alla Valsugana, le operazioni di raccolta andranno avanti fino ad ottobre inoltrato. Un momento importante che muove l’economia di interi territori.
“Per le 4.000 famiglie del nostro Consorzio, la raccolta rappresenta il momento chiave dell’anno. Adesso si raccolgono i frutti del duro lavoro dei mesi precedenti –racconta il presidente di Melinda, Ernesto Seppi-. Questo lungo evento, però, rappresenta anche un’opportunità di integrazione con gli ospiti del nostro territorio: ogni anno infatti le famiglie accolgono migliaia di raccoglitori giunti nelle nostre valli da tutta Italia e da tutto il mondo”.
Per il consorzio della Val di Non, la raccolta è iniziata a metà agosto con le varietà più precoci, come SweeTango e Gala, e terminerà a ottobre inoltrato con la raccolta delle tardive, come Morgana e Fuji.
Operazioni impegnative, quelle della raccolta, che coinvolgono ogni anno migliaia di lavoratori, in particolare dell’Est Europa, effettuate anche grazie all’ausilio di moderni carri raccolta, anche se rimane il limite di un territorio prevalentemente montano fatto di pendii scoscesi e frutteti difficili da raggiungere e gestire meccanicamente.
In Alto Adige la mela soddisfa qualità e volumi
rePartita la raccolta, anche in Alto Adige con le varietà Gala e SweeTango, dei 4.600 coltivatori soci del Consorzio VOG di Terlano (BZ), una realtà ch raggruppa 11 cooperative. Un vero e proprio esercito in movimento che raccoglie 500 mila tonnellate di mele di 30 diverse varietà, fra cui spiccano il brand Marlene e le diverse varietà gestire in forma di Club come Pink Lady, Kanzi, Jazz, destinate a 75 mercati di tutto il mondo.
Walter Pardatscher, Direttore generale di VOG, si dimostra soddisfatto per la campagna appena iniziata. “Anche quest’anno siamo in grado di garantire ai nostri clienti la disponibilità per 12 mesi di un ampio assortimento di mele di qualità, nel quale ognuno può trovare i frutti adatti alle proprie esigenze. Ora la sfida sarà quella di navigare le complessità dei mercati e dei costi di produzione per poter dare ai nostri soci il giusto riconoscimento del loro impegno e della loro competenza”.
Secondo quanto dichiarato dal Consorzio anche i volumi attesi sembrano essere soddisfacenti. Dopo il calo dell’anno scorso, i quantitativi di Gala sono tornati ai livelli dei raccolti precedenti. Livelli medi anche per Golden Delicious mentre vedranno un lieve calo Granny Smith e Red Delicious, in linea con il resto della produzione italiana. Fuji e Braeburn completano le principali varietà tradizionali, che ad oggi rappresentano la quota maggiore dei quantitativi raccolti dal Consorzio.
Piemonte, al via la raccolta della mela nel cuneese
Quest’anno la mela cuneese, pur a fronte di un lieve calo produttivo dovuto all’andamento climatico, si preannunciano di buona qualità.
Le operazioni di raccolta sono iniziate per le mele estive del gruppo Gala, mentre tra fine mese e inizio settembre si passerà alle varietà del gruppo Renetta del Canada, seguiranno poi le mele a maturazione intermedia dei gruppi varietali Golden Delicious e Red Delicious. La campagna di raccolta continuerà fino a dicembre con i gruppi varietali a maturazione tardiva.
Sia nella produzione con lotta integrata, sia in quella biologica sta aumentando la coltivazione di mele resistenti alle diverse malattie, sintomo della sensibilità dei produttori ai temi ambientali. Alcune di queste varietà, come Inored Story, stanno riscontrando anche un buon successo di mercato, secondo i dati diffusi da Coldiretti Cuneo.
Nella provincia di Cuneo, che vanta una produzione di eccellenza a marchio Igp, la Mela Rossa Cuneo ha conosciuto negli ultimi anni una progressiva espansione degli areali produttivi, con oltre 2.000 aziende frutticole coinvolte e una superficie dedicata di quasi 6.000 ettari (+21% negli ultimi 5 anni), pari all’85% della superficie piemontese coltivata a melo.
Un settore importante che registra indici di crescita e grandi aspettative ma che deve essere monitorato, secondo quanto dichiarato da Coldiretti Cuneo, per il rischio derivante dalle speculazioni lungo la filiera e i costi che si riversano sui produttori incapaci, a volte, di coprire i costi di produzione.