La mela Modì sbarca nel subcontinente indiano ma il Consorzio Italiano Vivaisti (Civ) guarda anche alla piazza del Far East. Pier Filippo Tagliani, presidente del Civ e Tarun Arora, direttore di I.G. International Pvt Ltd hanno raggiunto un accordo di partnership commerciale con l’obiettivo di sviluppare il brand della mela sul territorio indiano.
L’obiettivi del Civ è oggi quello di focalizzarsi con alcune delle varietà potenzialmente adatte al consumo locale sul mercato indiano e del Far East attraverso una propria rete di licenziatari internazionali.
“Siamo fiduciosi – ha commentato il presidente del Civ – sui risultati di questo accordo. IG International Pvt Ltd permetterà di raggiungere gradualmente il comune obiettivo di un appropriato posizionamento e sviluppo della mela Modì sul mercato indiano nei principali canali distributivi normal trade, retail e horeca”.
Il gruppo IG International Pvt ha una consolidata e consistente specializzazione sia nell’approvvigionamento di prodotti ortofrutticoli freschi sia nella movimentazione logistica di oltre 31 varietà di frutta provenienti da 22 Paesi ed è in grado di soddisfare i più diversificati gusti del mercato indiano.
Buone prospettive anche sui mercati del Far East
Il mercato dell’Estremo Oriente è ritenuto particolarmente strategico quale potenziale futuro mercato di sbocco per le nuove varietà di mele made in Italy pur tenendo conto delle attuali difficoltà oggettive legate alla situazione logistica, climatica, al mantenimento della catena del freddo e al feedback dei consumatori locali, ad oggi prevalentemente focalizzati su prodotti made in China (Fuji), Usa (Red Delicious and Gala) e solo in minima parte made in Europa (Red apples, Gala and Granny Smith).
Obiettivo, mille ettari di mela Modì coltivati nel mondo
Il progetto internazionale che riguarda la mela Modi – di cui il Civ è titolare e proprietario del brand – registra ad oggi numerosi licenziatari (produzione & commercializzazione) nell’Emisfero Nord e Sud con un obiettivo di arrivare a investimenti globali entro i prossimi anni di circa mille ettari con interessanti prospettive di sviluppo atteso nel mercato del Far East ed in quello indiano in particolare.