“Non avendo alcuna certezza su una data presunta di ritorno alla normalità, si fatica a trovare e finalizzare gli accordi con i raccoglitori”. Matteo Bortolini, direttore generale di Sant’Orsola, esprime preoccupazione sulla possibile carenza di manodopera nei campi per l’emergenza Coronavirus. “Sui piccoli frutti il trend è in aumento, anche se la la gdo è ancora in fase di importazione” afferma, mentre la Cooperativa di Pergine Valsugana, composta da oltre 800 soci, ha iniziato la stagione di raccolta di lampone, mora e mirtillo con i produttori siciliani.
Su quali produzioni è oggi concentrata la raccolta di Sant’Orsola e da dove provengono i prodotti?
“È iniziata la stagione di raccolta dei nostri soci produttori siciliani con lampone, mora e mirtillo. A brevissimo anche in Calabria raccoglieremo i primi frutti”.
C’è prodotto a sufficienza? È cresciuta o diminuita la richiesta della gdo?
“Attualmente siamo ancora in fase di importazione: la Gdo non fa fatica a trovare prodotto estero da collocare sugli scaffali. Il mercato risente pesantemente di questa emergenza sanitaria: cambiando repentinamente lo stile di vita dei cittadini, i consumi si spostano dal mercato ortofrutticolo alla Gdo. Difficile dunque confrontare i dati anno su anno, anche se il trend di aumento di questa merceologia sembra confermato”.
C’è qualche problema a livello distributivo e logistico o tutto procede nella norma?
“In questo caos non possiamo certo dire di aver trovato ancora un nuovo equilibrio. Con molte difficoltà in questo continuo cambiamento di regole e norme abbiamo sempre offerto il massimo servizio ai clienti. E abbiamo cercato di capire anche le difficoltà che loro stessi hanno nell’organizzazione dei propri punti vendita, con la mancanza di personale e un cambiamento così rapido e forte del consumatore”.
Quali accorgimenti di sicurezza sono presi nelle campagne?
“Consigliamo ai nostri produttori gli stessi criteri di prudenza utilizzati presso l’azienda”.
C’è difficoltà a reperire manodopera? La filiera (fertilizzanti, agrofarmaci…) funziona?
“Attualmente c’è molta preoccupazione per quel che riguarda la ricerca di manodopera nei campi. Non avendo alcuna certezza su una data presunta di ritorno alla normalità, si fatica a trovare e finalizzare gli accordi con i raccoglitori. La filiera dei fornitori invece, nonostante le difficoltà iniziali, è riuscita a oggi a non interrompere mai il servizio e siamo stati in grado di dare disponibilità di mezzi e piante ai nostri soci con continuità”.
Quali sono i problemi futuri per l’emergenza Coronavirus? L’azienda prevede tagli agli investimenti?
“È troppo presto per poter fare ipotesi. L’annata risulta quasi certamente compromessa, ma le scelte che farà l’azienda saranno contestuali all’evolversi di tutte le altre attività, dal turismo all’industria”.