Clima sempre più caldo e problemi alla colture. Ma c’è l’altra faccia della medaglia: la possibilità di produrre varietà esotiche. Ecco allora che l’Italia celebra il Mango day con i primi raccolti made in Italy.
Dall’Etna il mango nazionale: il 71% dei consumatori pronto a pagare di più per avere il prodotto nazionale
Quello della frutta tropicale made in Italy è un fenomeno esploso per gli effetti del surriscaldamento conferma Coldiretti: si è passati da pochi ettari piantati con frutti tropicali a oltre 500 ettari, con un incremento di 60 volte nel giro di appena cinque anni. In Sicilia si avviano soprattutto coltivazioni di avocado, zenzero, passion fruit e mango. La coltura di questa pianta di origine indiana è presente in Calabria e Sicilia – spiega l’associazione – nelle campagne tra Messina, l’Etna e Acireale. Secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè oltre sei italiani su 10 acquisterebbero prodotti tropicali italiani. E Il 71% dei cittadini sarebbe disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale.
Un esempio è Sicilia Avocado, un brand che raccoglie 18 aziende produttrici di avocado alle pendici dell’Etna, su circa 100 ettari, dove si sono trovate le condizioni pedologiche ideali per la coltivazione di questo superfood. “Dallo scorso anno – fa sapere Andrea Passanisi che guida la cooperativa – abbiamo anche il brand Etna Mango. Nel 2018 abbiamo avviato la produzione, 60 mila chili su circa 24 ettari, con la prospettiva di crescita”.
Un ciclone tropicale
La quarta edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha parlato di “ciclone tropicale” riversato sui supermercati, riferito al boom degli ingredienti esotici. Con lo zenzero (+73,3) e mango (+43,5% di vendite) a dominare per crescite a valore (variazione annuale a giugno 2018). L’Italia rappresenta il terzo mercato Ue della frutta tropicale, dopo Inghilterra e Germania, secondo i dati elaborati da Cso Italy (fonte Eurostat) e diffusi al Tropical Fruit Congress svolto nel corso dell’edizione di Macfrut 2018.
Nell’Ue a 28, banana e ananas sono ai primi posti per consumo, seguiti da avocado e mango. Avocado (+261%) e mango (+98%), in particolare, sono i prodotti di maggior crescita nel nostro Paese nell’ultimo decennio (2007-2016). L’esotico è arrivato a toccare quota 98,8 milioni di euro, con un incremento annuale del 10,8% (rilevazioni Consumer Panel Nielsen, novembre 2018). L’incremento a volume dell’insieme delle referenze Tropical Fruits (GfK Consumer Panel, dicembre 2018) è stato del 7,5%. Tra le migliori performance il mango (+3,7% a volume, +1,8% a valore).
Il mango piace anche ready to eat
Il mango conquista anche la quarta gamma. La conferma arriva da Spreafico, che commercializza circa 30 referenze di frutta esotica provenienti da diversi Paesi. Nel 2016 ha lanciato èSquisita!, la marca di frutta esotica accompagnata da un innovativo progetto di category management. Il mango (Premium e Classico) è tra i punti di forza della gamma, costituita da 13 referenze sfuse e confezionate per ogni stagione dell’anno, che si trova anche nella frutta tagliata di Frueat.
Il prodotto è molto richiesto, anche per Mc Garlet, storica azienda italiana che importa e distribuisce frutta esotica. Viene propone da solo, nei mix Esotico (con ananas, papaya, cocco) e Tropical (con pithaya rossa, papaya, passion fruit). Il Fresh cut è il progetto cardine del 2019 per il Gruppo Orsero, che con l’esotico pronto, ha lanciato la nuova linea Extra Premium di frutta già tagliata e lavata per il consumo on the go.
