Seconda giornata del Tropical Fruit Congress, a Macfrut. Al centro le riflessioni strategiche sull’ananas, il secondo frutto tropicale più importante dopo la banana, con testimonianze di aziende da tutto il mondo.
Costa Rica leader per l’export, Usa primi importatori
Nel 2018 il 50% delle esportazioni mondiali di ananas sono partite dalla Costa Rica con 8 milioni di tonnellate di volumi, sul secondo gradino del podio si collocano le Filippine. Gli importatori più rilevanti sono gli Stati Uniti, mentre in Europa primeggia l’Olanda. Il terzo mercato ricevente più importante è rappresentato dalla Cina (185 mila tonnellate), ma anche il ritorno della Russia segna numeri importanti, con importazioni cresciute del 16% solo lo scorso anno.
Il trend premia la quarta gamma: il futuro sono il bio e il packaging sostenibile
“È giunto il momento di sostenere la crescita a lungo termine di questo mercato – ha detto Pierre Escodo di Eurofresh Distribution –, puntando su nuove varietà come il baby ananas, tenendo conto dei nuovi attori che entrano sul mercato come la Cina, l’Ecuador e l’Africa, semplificando il processo di consumo del prodotto e il segmento del fresco”. “Tra le nuove sfide di cui tener conto c’è sicuramente anche l’adozione di una produzione biologica” ha sottolineato l’azienda Upala Agricola.
Si scommette soprattutto sul ready to eat, che intercetta le nuove modalità di consumo. “La tendenza a scegliere prodotti sempre più facili da consumare” ha raccontato il leader mondiale nelle ricerche di mercato, Kantar. “Il mercato deve adattarsi giocando su creatività e nuove soluzioni di packaging – ha suggerito il produttore di prodotti freschi Robinson –. Negli Stati Uniti il 54% dei consumatori è disposto a pagare di più pur di avere un prodotto già pronto al consumo”. “Tre anni fa abbiamo iniziato a commercializzare l’ananas tagliato in tranci o bastoncini e surgelato” ha ricordato S&W Fine food international (Filippine). “Dobbiamo puntare sulla trasformazione del prodotto, interrogandoci allo stesso tempo sulla sostenibilità dei packaging” ha fatto notare Alessandro Dal Bello, vicepresidente di Sife, azienda di vendita all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli.
A puntare su una maggiore qualità e trasparenza nel comunicare l’ananas è Dole Italia: “Con il nostro sito vogliamo rendere protagonista il consumatore. Inserendo il codice a cinque cifre che trova direttamente sul frutto, può identificare la piantagione esatta in cui l’ananas è stato prodotto”.