Il lancio di due nuovi prodotti per la pl con Conad e Coop, legati al carciofo; quello a residuo zero che arriverà all’inizio del prossimo anno; gli investimenti in agricoltura 4.0 e nell’idroponica in grado di triplicare la produttività delle fragole: Salvatore Lotta, direttore commerciale della Op agricola Campidanese, nota per il marchio L’Orto di Eleonora, spiega le strategie del brand sardo.
Il carciofo è ritenuto un superfood, grazie, per esempio, al contenuto di una fibra come l’inulina: com’è la produzione quest’anno?
La pioggia ci sta facendo preoccupare: sta ritardando le produzioni, è un problema serio. Venivamo da 8 mesi di siccità. Abbiamo iniziato a ottobre la raccolta e i numeri sono nettamente inferiori rispetto agli anni scorsi. D’altro lato i mercati sono abbastanza fermi: gli aumenti hanno frenato gli acquisti. I costi di produzione, per materie prime, energia, gas, sono cresciuti del 35-40%. Rimango perplesso quando qualcuno dice che non aumenterà i costi in vendita, perché altrimenti significa che si è speculato nella filiera.
Quando arriverà il carciofo residuo zero?
Ci stiamo lavorando, dovrebbe arrivare intorno a gennaio-febbraio 2022, stiamo portando avanti le certificazioni. Lo lanceremo con tutte le insegne. Dobbiamo contenere i costi, questa sarà la priorità. Oggi facciamo il possibile per mantenerli, anche se è difficile.
Come vanno le altre produzioni, nuovi progetti?
Con il pomodoro Camone stiamo andando bene, ma anche con il carciofo, a gennaio cominciamo la produzione delle fragole. Lanciamo a breve due prodotti per la pl con Conad e Coop per il carciofo confezionato. Dovremmo partire entro la fine del mese.
Come procedono gli investimenti in agricoltura 4.0?
Stiamo procedendo, è un mercato in fermento, dove arrivano novità una dietro l’altra. A luglio 2022 finiamo gli investimenti sul Pif, il Progetto integrato di filiera. Abbiamo operato sul fotovoltaico e per avere nuove macchine che forniscano dati in tempo reale; sonde per le serre, che diano indicazioni su umidità, irrigazione o concimazione. La tecnologia 4.0 è indispensabile in agricoltura: se vuoi fare un prodotto a residuo zero, devi avere queste tecnologie.
E sull’idroponica?
Stiamo facendo qualche prova sul pomodoro, fragole. È importante per noi, dobbiamo essere più performanti. Con le fragole in idroponica è possibile essere più produttivi: anziché avere 60 mila piante a ettaro se ne possono fare 150 mila, quasi triplicare la produzione. Dobbiamo essere più competitivi.
L’Orto di Eleonora sarà a Fruit Logistica 2022?
Sì, ci saremo, presenteremo delle novità sul packaging sostenibile per le confezioni miste. Il Covid ha bloccato le novità: siamo concentrati a limitare i danni.