L’agricoltura 4.0 raggiungerà i 29,2 miliardi dollari entro il 2027, con un Cagr del 9,7% dal 2021 al 2027 (fonte Allied Market Research). In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano, sviluppati con l’Università di Brescia, il mercato dell’agricoltura digitale ha raggiunto nel 2020 un valore di 540 milioni di euro (circa il 4% del mercato globale), con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. Farm Technologies e xFarm, due società specializzate nella realizzazione di moduli verticali agronomici basati su intelligenza artificiale e soluzioni IoT, fondate da Matteo Cunial e Matteo Vanotti, hanno annunciato la fusione dei rispettivi business e la nascita di xFarm Technologies.
“Con questa operazione -fa sapere Riccardo De Nadai, content manager dell’azienda- l’obiettivo è diventare in cinque anni il punto di riferimento per la digitalizzazione della filiera agroalimentare per l’Europa (e anche nel mondo). La fusione ci aiuterà a crescere e sviluppare prodotti sempre più performanti e specifici per le esigenze di ogni filiera. Con Cia e altri partner stiamo già portando avanti un progetto traghettare le aziende agricole italiane verso lo smart farming”.
Quali sono i numeri di xFarm Technologies?
Circa 80 mila aziende registrate in piattaforma appartenenti a più di 30 filiere; 1 milione di ettari, raggiungiamo un centinaio di Paesi. Il focus è comunque l’Italia, con 65 mila aziende gestite, soprattutto al Nord, ma anche al Centro-Sud. Al di fuori dell’Italia, supportiamo anche gli agricoltori dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo e, oltre a questi, abbiamo diversi progetti attivi in Sudamerica, dove supportiamo i cafficoltori di Colombia, Honduras, Messico, Cuba e Brasile. In piattaforma il 30% sono frutticoltori e orticoltori. Pomodoro, finocchio, mele e piccoli frutti le filiere più rappresentate.
Quali sono le tecnologie principali che offrite?
Il vantaggio della piattaforma è legato alla possibilità di poter gestire tutte le aree di un’azienda agricola. Nel nostro gestionale, disponibile sia da mobile che da dekstop, sono integrate le migliori tecnologie per lo smart farming; tra queste l’IoT per il monitoraggio dei campi tramite i sensori; la tecnologia Cloud per la gestione e l’analisi dei dati; la blockchain per la tracciabilità; i satelliti per gli indici vegetativi e il precision farming. Abbiamo anche sensori per la telemetria che permettono di visualizzare attività e durata delle operazioni di un macchinario. Sulla base di questi dati, si può capire il costo ambientale ed economico di ogni operazione. La piattaforma è sviluppata da noi: abbiamo una squadra di 15 ingegneri che l’implementa a livello informatico; un team di specialisti che lavora sui modelli previsionali e un reparto dedicato allo sviluppo di nuovi sensori IoT.
La nostra forza sta quindi nell’aggregare una grande mole di dati provenienti da diverse fonti e tecnologie, fornendo uno strumento completo per supportare il lavoro dell’agricoltore a 360 gradi. Chi scarica la piattaforma può godere sin da subito di 16 funzioni gratuite, per poi passare a pacchetti di funzioni e sensori in grado di supportarli in maniera più specifica, solitamente scelti in base all’esperienza e alle caratteristiche dell’azienda.
Facciamo degli esempi pratici di tecnologie applicate a pomodori e mele.
La piattaforma xFarm offre una molteplicità di servizi, che si adattano alle esigenze specifiche di ogni filiera e dei disciplinari adottati.
Per quanto riguarda pomodori e mele, è molto utilizzata la parte di modelli previsionali, soprattutto per l’irrigazione e difesa. Per l’irrigazione abbiamo stazioni meteo e sensori per il controllo dell’umidità del suolo che suggeriscono quando e quanto irrigare, così da risparmiare acqua e ottenere una produzione di maggior qualità. Per il contrasto ai patogeni operiamo con i dati forniti dai sensori: sulla base di questi consigliamo il momento più opportuno in cui effettuare un trattamento, così da rendere la coltivazione più efficiente e da ridurre l’utilizzo di fitosanitari.
Inoltre, per la parte insetti, abbiamo sviluppato una nuova trappola per il monitoraggio di questi parassiti, che permette di controllare le catture anche da remoto. Nello specifico, nel caso del pomodoro, monitoriamo la Tuta Absoluta, mentre per il melo controlliamo la Grapholitha Molesta e la Cydia Pomonella, tre artropodi che causano seri danni all’ortofrutta italiano.
Infine, oltre alla parte agronomica, forniamo diversi strumenti digitali per la gestione della parte burocratica e finanziaria dell’azienda. Tra questi ci sono funzioni per la compilazione del quaderno di campagna, quelle per la pianificazione colturale e delle attività, o per il tracciamento dell’andamento economico-finanziario dell’azienda agricola.
Il nostro è un approccio molto orizzontale, ma abbiamo comunque dei servizi verticali capaci di andare incontro alle necessità dell’agricoltore moderno, aiutandolo a essere più efficiente senza perdere tempo.
Possiamo citare degli esempi di case history?
Un esempio è l’azienda agricola i Giardini, una realtà di 13 ha in provincia di Torino dove viene coltivato il mirtillo. Essendo questa coltura piuttosto esigente, la fertirrigazione è un aspetto piuttosto critico. Per questo abbiamo installato diversi sensori che permettono un monitoraggio continuo del terreno e dei parametri ambientali. Oggi l’azienda ha un controllo molto più preciso dell’umidità e della conducibilità elettrica dei terreni, fornendo gli input agronomici giusti al momento giusto, riuscendo così ad evitare gli stress delle colture.
Un altro caso studio interessante è quello dell’azienda agricola Caligari e Babbi, di 25 ha, in provincia di Rimini, specializzata nel finocchio. Questa realtà utilizza xFarm per la gestione delle attività, del magazzino, per la pianificazione dei trapianti e dell’irrigazione. I trapianti sono piuttosto delicati per questa coltura: vedere dall’app la temperatura e l’umidità del terreno diventa cruciale per rispettare le esigenze delle piante. Inoltre, avendo uno storico di tutti i parametri ambientali, è possibile capire le cultivar che meglio si adattano a uno specifico areale, ottimizzando la scelta varietale e migliorando le produzioni.
Quali sono i risultati tangibili che danno queste tecnologie?
Sicuramente il risparmio di tempo. Oggi un agricoltore ha una grande mole di dati e diventa sempre più difficile per lui prendere delle decisioni, avere tutto a portare di smartphone: lo aiuta a tenere sotto controllo la propria azienda e a prendere delle decisioni migliori.
Oltre al risparmio di tempo, sfruttando le funzioni per l’efficientamento agronomico presenti nella piattaforma xFarm, è possibile risparmiare sugli input agronomici (acqua, prodotti fitosanitari e fertilizzanti).
Sulla base delle prove in campo che abbiamo svolto abbiamo stimato che chi utilizza le funzioni più avanzate di xFarm riesce a risparmiare fino ad un 40% di acqua, un 30% di prodotti fitosanitari e un 20% di fertilizzanti.
Come si convince un’azienda agricola al passaggio a tecnologie 4.0?
Abbiamo un approccio freemium, come Spotify, proprio per superare la diffidenza alla tecnologia: forniamo l’applicazione xFarm gratuitamente. L’agricoltore può testare sin da subito 16 funzionalità, così da comprendere fin dal primo momento i vantaggi dell’agricoltura digitale. Per chi vuole qualcosa in più, offriamo anche dei servizi professionali avanzati, che cuciamo su misura alle esigenze del cliente. Su richiesta seguiamo anche in campo chi ha bisogno di dispositivi specifici e offriamo pacchetti studiati ad hoc per accompagnare agricoltori e filiere nella digitalizzazione dei propri processi.
Abbiamo sviluppato infatti anche delle funzioni dedicate alle filiere, per le quali offriamo dei servizi di tracciabilità e calcolo della sostenibilità attraverso diversi indicatori ambientali. In questo modo il capo filiera può visualizzare in un’unica dashboard l’impronta ambientale di ogni azienda agricola conferente, così da capire le realtà più virtuose e quelle che invece devono migliorare in termini di efficienza.
In generale siamo convinti che per accelerare la trasformazione digitale delle campagne serva un approccio collaborativo, capace di ascoltare le esigenze reali e di tradurle in modo rapido in soluzioni efficaci.