Individuare nuovi percorsi e nuove tecniche agronomiche green per ridurre l’impiego degli agrofarmaci in frutticoltura, nel segno degli obiettivi della strategia Farm to Fork. È l’obiettivo del progetto Spots (Sviluppo di tecniche sostenibili per la gestione delle infestanti e la difesa fitosanitaria in frutticoltura), che da gennaio 2023 vede impegnate Ri.Nova, Apofruit e altre cinque realtà del territorio (Astra Innovazione e Sviluppo, Comunità Martamaria, Consorzio Agrario di Ravenna, Dinamica, Società Agricola Felloni). L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020.
Lotta ai patogeni
“Stiamo ampliando le nostre conoscenze sulla biologia ed etologia di alcuni fitofagi che attaccano piante e alberi da frutta, su nuove tecniche di monitoraggio, profili di efficienza di sostanze attive naturali o mezzi strumentali e tecniche agronomiche alternative a quelle chimiche, esaminando al tempo stesso la sostenibilità economica delle alternative proposte -spiega Maria Grazia Tommasini, responsabile produzioni integrate e biologiche di Ri.Nova-. Per quanto concerne gli insetti infestanti abbiamo studiato la biologia della Contarinia pruniflorum (cecidomia dell’albicocco) e della Forficula auricularia che sta infestando diverse drupacee. Lo stesso abbiamo fatto per gli afidi del melo e gli afidi verdi del pesco. Definire una strategia efficace, con una sola applicazione del prodotto di sintesi, seguita o preceduta da una o più applicazioni con prodotti meno impattanti, sarebbe un buon risultato.
Trappole, fotocamere e algoritmi
Stiamo poi valutando l’utilizzo in campo di trappole innovative per il monitoraggio da remoto dei tortricidi, con l’utilizzo di fotocamere, dispositivi per l’invio delle immagini e algoritmi che consentirebbero di identificare e prevenire eventuali avversità: potrebbe permettere di creare una rete condivisa di monitoraggio on-line, consultabile in tempo reale.
Tra gli obiettivi c’è anche quello di individuare una strategia efficiente per far fronte al problema del marciume bruno causato da agenti patogeni riconducibili al genere Monilinia e del giallume europeo delle drupacee (pesche, nettarine, albicocche e susine, ad esempio), nonché la valutazione di varie macchine per il controllo della flora infestante alla base dei frutteti senza far uso di erbicidi chimici.
In relazione alle infestazioni da Myzus persicae su pesco, ad esempio, nelle prove con l’impiego di composti naturali o di elicitori (sostanze che aumentano le difese della pianta) abbiamo riscontrato una riduzione significativa del numero medio di afidi in tutti i campionamenti. Inoltre si è assistito al rallentamento dello sviluppo degli stadi giovanili e alla riduzione della sopravvivenza degli adulti. Per la Forficula auricolaria alcune sostanze sono risultate buoni attrattivi ed è stata verificata una discreta mortalità attraverso alcuni insetticidi naturali. Anche questo progetto, che doveva concludersi ad aprile, è stato prolungato fino all’estate”.