L’Op La Maggiolina, guidata da Tino Bellina, lo “Steve Jobs della quarta gamma”, ha adottato le selezionatrici Tomra Food per selezionare, con il minimo scarto possibile, lattughine, valeriana, rucola e spinacini.
Una storia di innovazione basata sulla tecnologia
Tino Bellina è da 35 anni un punto di riferimento per il settore delle lattughine in serra. È stato il primo in Europa, alla fine degli anni 80, a introdurre le baby leaf prelavate in busta, lattuga, valerianella, rucola e spinacino, trasformando le province di Bergamo e Salerno in punte di diamante dell’orticoltura italiana. Un’intuizione geniale che lo portò ad acquistare una confezionatrice per imbustare le lattughine coltivate nei terreni di Bergamo e poi nella Piana del Sele.
Nel 2001, al culmine del successo, ha venduto il marchio Ortobell alla francese Bonduelle, fondando l’Op La Maggiolina, che guida con i figli Marzia e Manuel e il genero Davide. Opera tra Lombardia, Veneto e Campania con 14 produttori consociati e 320 ettari di serre, di cui 200 biologici, e tre stabilimenti produttivi tra Martinengo, Eboli e Mira. “Le macchine Tomra hanno reso possibile ottimizzare i processi di selezione, garantendo una maggiore efficienza e riducendo gli sprechi” spiega Tino Bellina.
Gianluca Coloretti di Tomra Food italia sottolineato l’importanza della collaborazione di Tomra Food con Interideatre di Filippo Mantegazza, esperta in linee di pesatura e confezionamento. “L’obiettivo è garantire un servizio di eccellenza, contribuendo con la nostra esperienza ai futuri progetti di automazione delle nuove linee, sostenendo costantemente il successo della Maggiolina”.
L’Op La Maggiolina continua oggi a rispondere alle sfide del mercato diversificando la propria offerta con la produzione di baby leaf bio di prima gamma, esportate sul mercato europeo, voce che contribuisce in modo significativo agli introiti della cooperativa.